Libri a Colazione 22 aprile 2023

Libri a Colazione 22 aprile 2023

Scopri i Libri a Colazione della settimana: Quasi niente sbagliato di Greta Pavan e Atlante delle fobie e delle manie di Kate Summerscale.

Ascolta il podcast!  Libri a colazione lunga

QUASI NIENTE SBAGLIATO
di Greta Pavan, Bollati Boringhieri, pagine 185, anche in ebook

Quasi niente sbagliato

“Mia mamma aveva più rughe delle altre mamme e il fondotinta, siccome lo faceva durare mesi, si rattrappiva subito intorno alla bocca, ma da quando mio padre era andato a vivere con un’altra donna, la rabbia le aveva colorato le guance di un rosa che mancava. Era successo a febbraio dell’anno prima. A chiunque le avesse offerto il sollievo di parlarne, avrebbe lanciato addosso la storia del suo matrimonio e quella di suo marito, la vicenda di un fallimento previsto e ascrivibile a lui del tutto; eppure, alla sera, quando l’oscurità rivelava gli angoli e le cunette della sua furia, ad abituare l’occhio al buio si sarebbe intravisto il dubbio tremarle sulle labbra.”

Margherita a 11 anni, Margherita a 6 anni, Margherita a 8 anni… ci muoviamo nel tempo e nello spazio, cioè una Brianza cangiante, piena d’azzurro o qualcosa che gli somiglia, insegne, cavalcavia e piloni, cani morti sul ciglio della strada, capannoni, discount.

Ha paura di perdersi e di perdere, Margherita. Il nonno, tanto per cominciare. Il suo affetto e le sue attenzioni, uno spazio per stargli accanto, per esempio quando lavora nel suo laboratorio con suo fratello Riccardo. È come essere fuori da un cerchio, d’un passo soltanto, in cui accadono cose vitali, una danza perfetta di cui lei non fa parte. Mai.

È un ingranaggio che non serve, che non ha un posto preciso nel mondo e quando lo trova si fa angusto. E pure il fare è un progetto che perde presto significato.

Ma fin da quando è piccola capisce che il lavoro è la salvezza, quindi ha bisogno anche lei di un lavoro. Come i nonni che sono emigrati dal Veneto in Brianza. Come tutti quelli che la circondano. Ma se da bambina basta uno straccio e un progetto, da grande è tutto ben più complicato. L’università costa troppo, bisogna darsi da fare. Ma fare che?

E così si può sognare di essere una giornalista, provare a fare la segretaria, non fare nulla di tutto ciò, fare tutto ciò che capita. Sognare fortissimo Milano, la terra promessa, una redazione. Una svolta, una redenzione, uno straccio di possibilità per essere una persona che abita uno spazio certo che si chiama vita.

Leggendo metterai insieme i pezzi di Margherita, a poco a poco, correndo avanti e indietro per il suo tempo. Attraverso gli anni decisivi, i momenti decisivi. E l’immagine d’insieme sarà nitida: il contesto sociale con le sue regole silenziose ma perentorie, i ruoli di genere, la libertà concessa e soprattutto quella negata.

Greta Pavan ha una bacchetta magica, la parola, con cui sa dare corpo a immagini che ti costringono a starle accanto, con attenzione, a mettere bene a fuoco ciò che ti sta mostrando. Mi ha ricordato la mano di una cara maestra che, da bambina mentre disegnavo, prendeva la mia e con fare sicuro tratteggiava confini che a poco a poco restituivano forme, visi, oggetti. La realtà.

Allora come oggi mi sembra una piccola magia.

ATLANTE DELLE FOBIE E DELLE MANIE
di Kate Summerscale, traduzione di Costanza Prinetti, Utet, 344 pagine, anche in ebook

Atlante delle fobie e delle manie

“Tutti siamo animati da paure e desideri, e a volte ci ritroviamo sotto il loro controllo. Nel 1786 Benjamin Rush, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, diede il via alla moda di trovare un nome a queste ossessioni. Fino ad allora, il termine ‘fobia’ (che deriva da Fobos, dio greco della paura e del terrore) era stato applicato solo a sintomi di malessere fisico, e il termine ‘mania’ (dalla parola greca per ‘pazzia’) alle mode sociali. Rush li riadattò entrambi per descrivere fenomeni psicologici.”

E da allora l’elenco di fobie e manie non ha mai smesso di arricchirsi di nuove, e spesso curiose, voci. Per esempio la nomofobia (la paura di rimanere senza cellulare), la sidonglobofobia (il terrore dell’ovatta), la coulrofobia (la paura dei clown), la tripofobia (l’avversione per agglomerati di piccoli buchi).

Se ti paiono astruse – tutto dipende dalle tue manie e dalle tue fobie – sappi che sono delle ossessioni che ti rendono terribilmente umano, umana.

Quando parlo con gli autori di personaggi e di caratterizzazione, e quindi di quanto fa di loro delle persone vere, reali e quindi tangibili, parto sempre dalle paure e dai desideri. Che sono una diade piuttosto significativa per mettere a fuoco una persona. Ma credo che anche fobie e manie siano due categorie preziose, soprattutto per evidenziare contraddizioni, stranezze e ambiguità. E perché possono condensare in modo efficacissimo paure e desideri appunto.

Fobie e manie sono specchi del contesto in cui ci muoviamo. Sono patologie, mode, stereotipi, pregiudizi…. Sono prodotti culturali: il momento in cui ne viene identificata o inventata una segna un cambiamento nel modo in cui pensiamo a noi stessi.

Ma di cosa si tratta? Semplificando potremmo dire che una fobia è l’impulso a evitare qualcosa, una mania è in genere l’impulso a fare qualcosa. Sondaggi e analisi ci dicono che il 7,2 per cento di noi, a un certo punto della vita, ha sofferto di una fobia specifica.

Sappiamo che certe fobie sono molto più comuni nei bambini che negli adulti, che le percentuali si dimezzano negli anziani e che le donne sono due volte più fobiche degli uomini.

Questo, in parte, potrebbe essere dovuto al fatto che le fobie possono avere una funzione adattiva soprattutto negli anni della fertilità: un’alta soglia di attenzione serve a proteggere la progenie, oltre che loro stesse. O che, poiché per le donne l’ambiente sociale è ben più ostile, esse hanno molti più motivi di avere paura.

Le manie non sono meno affascinanti. Spesso ingigantiscono desideri normali, alle volte si tratta di desideri ben più strambi: il desiderio di ridere, gridare, fare acquisti, rubare, mentire, accendere un fuoco, fare sesso, sballarsi, grattarsi una crosticina, arrendersi all’infelicità, essere adorati.

Ma non ci sono solo i desideri personali, ci sono pure le manie di massa (nel libro scoprirai l’esistenza di epidemie di risate!).

Fobie e manie sono misteri, sono incantesimi che hanno il potere di impossessarsi di noi e di cambiarci e di cambiare persino il contesto in cui ci muoviamo. Quindi direi che vale la pena di conoscerle. Qui ne trovi ben 99, in ordine alfabetico, raggruppate per temi (e che temi!).

I Libri a Colazione sono un podcast di Chiara Beretta Mazzotta. Puoi ascoltarlo su Spotify, iTunes, Apple Podcast, Spreaker e Alexa. Alla prossima settimana e buoni libri!

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