Bugie – Sam Harris

Bugie – Sam Harris

BUGIE
di Sam Harris, traduzione di Sara Puggion, Roi edizioni, 112 pagine, anche in ebook

“Fra i molti paradossi dell’esistenza umana, questo è forse il più singolare e significativo: spesso ci comportiamo in modo da garantirci l’infelicità. Molti di noi trascorrono la vita a camminare consapevolmente verso il rimorso, il rimpianto, il senso di colpa e la delusione. E non c’è situazione in cui le nostre ferite sembrano più casualmente autoinflitte, o le sofferenze che creiamo più sproporzionate rispetto alle necessità del momento, di quando raccontiamo bugie agli altri esseri umani. Mentire è la via maestra che conduce al caos.”

Mentire quindi è sempre sbagliato? Dire la verità è sempre giusto? Anche quando una bugia protegge, ammorbidisce la realtà, rende meno minacciose le nostre parole e i nostri sentimenti?

Secondo l’autore sì. Mentire, anche su questioni irrilevanti è dannoso perché mette a rischio i rapporti personali, annienta la fiducia delle persone. Forse il tema è avere il coraggio di stare nel conflitto. Forse il tema è sapere che una relazione solida, oltre a resistere al conflitto, può sopravvivere anche alla verità.

Su cosa mentiamo? Be’ di solito sulle cose cattive che abbiamo fatto o che stiamo facendo (si parla di atti di commissione) e su quelle buone che non abbiamo fatto o non stiamo facendo (atti di omissione). E siccome fare è considerato più significativo del solo dire, le prime bugie vengono considerate in modo ben più severo delle seconde.

Sta di fatto che noi mentiamo per evitare l’imbarazzo, per esagerare i nostri risultati, nascondere le nostre malefatte. E facciamo promesse che non intendiamo mantenere. Altre volte le bugie sono un paravento, qualcosa che ci serve per schermarci, per non rivelare agli altri – spesso amici e parenti e, in generale, persone che nutrono delle aspettative nei nostri confronti – i sentimenti che ci animano e che, grosso guaio, ci svelano per ciò che siamo rendendoci nudi e indifesi.

Grandi, piccole, cervellotiche, sciocche… in tutti i casi ogni bugia nasce dal credere una cosa con l’intenzione di comunicarne un’altra.

Ma dire bugia significa sempre ingannare? Diciamo che il confine fra menzogna e inganno è spesso piuttosto vago (anche perché possiamo trarre in inganno il prossimo dicendo la verità). Di certo mentire è ingannare intenzionalmente gli altri quando loro si aspettano una comunicazione sincera.

Essere sinceri però non significa per forza dire la verità! Questo è infatti un altro piccolo ma decisivo distinguo: io posso essere del tutto sincera (cioè, posso descrivere in modo preciso le mie convinzioni) ma sbagliarmi di grosso!

Ciò che conta: l’intenzione di comunicare sinceramente è la misura della sincerità.

Le persone mentono perché vogliono che gli altri si formino credenze che non sono vere. E credere qualcosa incide sul nostro sguardo sul mondo ma anche sulle nostre azioni, sulle nostre scelte. Pertanto, più significative sono le credenze – cioè, più il benessere di una persona dipende da una corretta comprensione del mondo o delle opinioni di altre persone – più significativa è la bugia.

Pertanto mentire non solo è eticamente sbagliato ma determina esiti e incide pesantemente sulla vita degli altri. E va detto che le ricerche mostrano che tutte le forme di menzogna – comprese le bugie bianche dette con l’intenzione di non ferire i sentimenti altrui – sono associate a relazioni meno soddisfacenti.

Senza contare che dicendo semplicemente la verità si possono evitare parecchia sofferenza e molti imbarazzi. Ma soprattutto la sincerità è un generatore di semplicità. Le bugie complicano la vita, complicano le cose nella nostra mente. La verità ci libera dalla necessità di prepararci ed è ideale per chi ha poca memoria! Perché non ci costringe a tener traccia di ciò che abbiamo detto.

Ma forse la cosa più importante di tutte è che le bugie ci rendono inautentici, per essere davvero noi stessi in ogni momento, tocca dire la verità.

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