Sex robot – Maurizio Balistreri

Sex robot – Maurizio Balistreri

Sono intorno a noi, come diceva la canzone. E Sono intorno a noi già da parecchio tempo. Alcuni possiedono fattezze umane, altri sono solo una voce che ci guida, ci fornisce informazioni e risponde alle nostre domande. Altri tagliano il prato, guidano metropolitane e programmano la nostra lavatrice…

Non si stancano. Mai. Non chiedono ferie. Non vanno in malattia e per questo, ci sostituiranno. Sono i robot. In un primo tempo si pensava che a loro sarebbero spettati tutti i compiti noiosi, i lavori noiosi. Come è accaduto per la rivoluzione industriale, una macchina, molte macchine hanno preso il posto di noi esseri umani.

Ma la “rivoluzione dell’intelligenza artificiale” ha implicazioni ben più significative di quella industriale. Qualcosa che va oltre il ridimensionamento delle mansioni e dei lavori disponibili o la diminuzione del nostro orario di lavoro.

Un giorno i prodotti fatti a mano saranno forse di valore inestimabile. Piccole o grandi opere d’arte tra i trilioni di oggetti fatti in serie dalle macchine, pratici, economici ma privi di pregio. Sempre che agli umani resti dello spazio… perché – un giorno non troppo lontano – una macchina potrebbe smettere di eseguire un ordine e cominciare a fare qualcosa che “desidera”, cioè potrebbe arrivare a possedere un obiettivo che esula dai compiti assegnatigli da un essere umano. O, peggio, una superintelligenza potrebbe finire nelle mani sbagliate…

Se pensate che questa sia fantascienza pura, adesso immaginate a delle persone che fanno sesso con i robot. Non si tratta di fantasia perché già oggi esistono in commercio sex robot e non sono soltanto gadget sessuali… si tratta di macchine che permettono l’interazione, quindi che emulano un partner e che consentono un rapporto sessuale. Il primo? Roxxxy, 1 metro e 70 per 27 chili, presentata il 9 gennaio del 2010: costo? Oltre 6.000 dollari, 4mila preordini di acquisto.

Quali sono le implicazioni di una innovazione del genere? Se una persona adopera questi strumenti è patologica? I sex robot che oggi si trovano in commercio somigliano soprattutto alle donne, incoraggeranno quindi l’immagine della donna come oggetto sessualmente passivo, per giunta sempre disponibile? (Anche se esistono robot programmati per dire no…) Quali sono i vantaggi dei sex robot? E se un giorno saranno così simili a noi umani, potremo innamorarci di loro e considerarli veri e propri partner? Cioè smetteremo di considerarli degli oggetti?

A questa e ad altre mille domande risponde il testo che, con chiarezza e scientificità, partendo apparentemente da una nicchia, ci porta a spasso in un futuro che è già presente ma a molti è del tutto ignoto.

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