Fattore 1% – Luca Mazzucchelli

Fattore 1% – Luca Mazzucchelli

Siamo sempre lì a motivarci. Voglio cambiare per essere migliore, andare in palestra per dimagrire, smetter di fumare per stare meglio, perdere meno tempo sui social… e poi, sia che queste motivazioni vengano dall’esterno (tu che cerchi di rispondere ai dettami della società) o dall’interno (tu che cerchi di assomigliare al tuo io migliore), fallisci.

Perché se fai appello alla motivazione, sei finito. La motivazione è quella spinta che ti fa alzare alle 5 e andare a correre alle 6.30 per una settimana. Ed è anche quella cosa per cui, la settimana dopo, posponi la sveglia e poi ti alzi trafelato alle 7.40 scoprendo di essere in ritardo. Perché? Perché la motivazione è una benzina che si consuma in fretta e si esaurisce presto.

L’unico motivo per cui non si smette di compiere una attività, sia che si tratti di alzarsi presto, sia che si tratti di mangiare sano, si chiama abitudine. Ed è un fatto irritante ma oggi siamo il risultato delle abitudini adottate negli ultimi 5 anni e tra 5 anni sarà lo stesso, perciò, se qualcosa non va tocca cominciare a prepararsi e agire.

Qual è il guaio? Che di solito cerchiamo di cambiare da un giorno con l’altro e stravolgiamo le nostre abitudini. Il guaio è che è dura compiere una trasformazione come questa (a meno che non sia indotta da qualcosa di violento o drammatico) e riuscire nell’impresa.

Il segreto? Fare piccoli ma precisi cambiamenti. Anzi. Agire su quel minimo 1 per cento che possiamo davvero cambiare, perché è una trasformazione accettabile, piccola certamente ma svolge un ruolo chiave perché ci permette di fare il primo passo, di sbloccarci e di intraprendere un cammino di vera trasformazione.

Voglio fare più ginnastica? Partite da un minuto al giorno non da un’ora! Volete alzarvi prima al mattino, non puntate la sveglia alle 5, alzatevi 5 minuti prima e in quei 5 minuti fate qualcosa che amate.

Piccoli passi, non tutto e subito, non una trasformazione radicale. Piccole modifiche che possono produrre dei benefici che fungono da rinforzo positivo. Perché cambiamo per stare meglio, non per giudicarci o esercitarci nel fallimento.

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