Il Ddl Lettura è legge: cosa cambierà e quali saranno gli effetti?

Il Ddl Lettura è legge: cosa cambierà e quali saranno gli effetti?

Il nuovo Ddl Lettura è stato approvato anche in Senato  ecco che cosa cambia a partire dallo sconto massimo dei libri fissato al 5 per cento.

Il Ddl Lettura, dopo essere stato approvato alla Camera, è stato approvato anche in Senato con 228 voti a favore. La legge entra in vigore con data 1° gennaio 2020.

Questa nuova norma è stata additata da molti – Ricardo Levi tra tutti, responsabile della legge che fissava al 15 per cento lo sconto massimo di un libro – come dannosa e negativa per il mercato e la lettura, riferendosi in special modo all’articolo che limita al 5 per cento lo sconto massimo dei libri.

Eppure in Francia, Paese di lettori, esiste una legge simile. In Germania sia il prezzo dei libri cartacei sia il prezzo degli ebook sono fissi. Ogni editore, infatti, indica e impone un prezzo che deve essere rispettato da tutti i rivenditori fisici e online.

Ma che cosa stabilisce esattamente il Ddl Lettura? Il nuovo testo prevede: una card contro la povertà educativa, la nascita dell’Albo delle librerie e l’aumento del tax credit per le librerie, un piano nazionale per la lettura e nuove politiche sugli sconti. Vediamo tutto nel dettaglio.

Card cultura

I nuclei familiari economicamente svantaggiati disporranno di una carta elettronica da 100 euro che potranno utilizzare, entro un anno, per l’acquisto di libri.

L’Albo delle librerie

Nasce l’albo delle librerie. L’Albo verrà pubblicato in una pagina dedicata del sito internet del Mibact. Il ministero riconoscerà anche la qualifica di “Libreria di Qualità” agli esercizi meritevoli (secondo criteri che verranno stabiliti con un successivo decreto).

Il marchio di “libreria di qualità” verrà dato al punto vendita non all’impresa. Avrà validità di tre anni e sarà rinnovabile (previa verifica della permanenza dei requisiti per l’iscrizione nell’Albo).

La città del libro

Ogni anno il Consiglio dei ministri assegnerà a una città italiana il titolo di “Capitale italiana del Libro” sulla base dei progetti presentati.

Incremento Tax credit librerie

Si tratta credito di imposta di cui possono usufruire gli esercenti di attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di libri in esercizi specializzati, o nel settore di vendita al dettaglio di libri di seconda mano. La legge incrementa il tax credit di 3.250.000 euro e sarà in vigore già dal 2020. Finora hanno beneficiato del tax credit circa ben 1.500 librerie.

Piano nazionale per la promozione della lettura

Il Mibact dovrà adottare, ogni tre anni, il Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura, finanziato con 4.350.000 euro all’anno e predisposto, coordinato e attuato dal Centro per il Libro e la Lettura, anche in relazione ai “patti locali per la lettura” declinati sul territorio per coinvolgere scuole, biblioteche e altri soggetti privati.

Formazione dei bibliotecari delle scuole

È previsto un fondo di un milione di euro per formare il personale impegnato nella gestione delle biblioteche scolastiche.

Semplificazione per le donazioni librarie

Le donazioni di libri non più commerciabili o non idonei alla commercializzazione per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi sono disciplinate e semplificate. Le cessioni gratuite di libri non più commercializzati sono escluse dall’applicazione dell’IVA.

Tetto del 5% agli sconti

Ed eccolo l’articolo 8, quello più discusso del Ddl Lettura. Per sostenere le piccole librerie è stata modificata la legge sul prezzo dei libri, portando al 5% la percentuale massima di sconto (per i libri scolastici resta al 15%) nelle librerie fisiche e anche online (restano escluse le vendite alle biblioteche).

Le case editrici potranno effettuare uno sconto maggiore, ma non superiore al 20 per cento, per un mese all’anno, tranne dicembre, per ciascun marchio editoriale. L’offerta non può riguardare titoli pubblicati nei sei mesi precedenti a quello in cui si svolge la promozione.

I punti vendita, in uno dei mesi individuati dal decreto ministeriale, una sola volta l’anno, potranno effettuare sconti sui libri fino a un massimo del 15 per cento.

È vietato a chiunque di promuovere iniziative commerciali che prevedano sconti superiori a questi limiti (anche se prevedono buoni spesa in sostituzione dello sconto).

Perché un tetto agli sconti?

Fino ad oggi un lettore sapeva che nelle grandi catene e online avrebbe potuto comprare i libri con lo sconto del 15%. Entrando in una libreria indipendente (che quindi non appartiene ai grandi gruppi) no, quello sconto non lo avrebbe trovato. E se lo avesse chiesto sarebbe stato condannato dal suddetto libraio alla lapidazione libresca mediante lancio di tomi superiori alle 500 pagine.

Perché le librerie indie non facevano sconti così alti? Non potevano permetterseli. Perché il margine di un libraio sta nello sconto, cioè nella differenza tra il prezzo di acquisto del libro dal distributore/grossista e il prezzo di vendita. Se il margine è il 30% (con cui devo mantenere tutta la baracca) e gli sottraggo un 15% perdo metà del guadagno. E chiudo prima ancora di aver battuto lo scontrino.

Le grandi catene fanno parte di aziende che controllano l’intera filiera: editano, stampano, spesso distribuiscono e vendono i libri… realtà come queste possono gestire i margini e spalmare gli sconti con maggiore agio.

Gli effetti del tetto?

I lettori vedono così svanire il 10 per cento di sconto. Di certo questo peserà sulle tasche dei lettori forti. Facciamo un esempio: su un libro da 20 euro, prima lo sconto era di 3, adesso è di 1 euro. Al lettore accanito toccherà sborsare 2 euro in più. Il prezzo medio dei libri è 17 euro, con la vecchia legge si parla di 2,55 euro di sconto a copia che diventano 0,85; su 100 libri significa un esborso di 170 euro in più.

Ma siamo sicuri che la leva più forte per spingere all’acquisto di un libro sia il prezzo? Non è la comodità? Non è l’esperienza?

Nel primo caso siamo tutti certi che a vincere sono le piattaforme come Amazon. Clicchi il bottone “prime” e il giorno dopo hai il libro.

Nel secondo caso il valore aggiunto è il consiglio del libraio e l’esperienza che si vive in libreria (i corsi che offre, gli eventi che organizza, le persone che si incontrano…).

Gli editori sono divisi, ovviamente il punto di vista cambia se si è un grande o un piccolo editore. In festa Adei (l’associazione degli editori indipendenti) che ritiene la misura fondamentale per tutelare le case editrici indipendenti e le librerie indipendenti. Meno contente le grandi catene che diventando meno convenienti dovranno compensare (e competere) con gli altri esercenti.

È molto critico Ricardo Levi, il presidente dell’Associazione Italiana Editori: “Imponendo la riduzione degli sconti sui prezzi di vendita questa legge peserà sulle tasche delle famiglie e dei consumatori per 75 milioni di euro, mettendo a rischio 2mila posti di lavoro”. Del resto la vecchia legge era sua…

Come andrà il Ddl Lettura lo scopriremo nei prossimi mesi, comunque. Il Mibact insieme con il Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con l’Autorità di governo competente in materia di informazione ed editoria monitoreranno gli esiti della legge.

E voi cosa ne pensate?

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4 Comments

  • La legge è in vigore dal 1° gennaio, ma io proprio il 28 gennaio scorso ho acquistato 2 libri su Amazon con lo sconto del 15%.
    E ci sono ancora quegli sconti, e anche su Ibs.it. E siamo a febbraio, quindi non regge la storia del mese all’anno in cui fare sconti del 15%.
    Per quanto mi riguarda io acquisto libri online proprio in virtù del prezzo, non della comodità: comprandone circa 200 l’anno per me è un bel risparmio.
    Vorrei però capire come funziona questa legge, visto che è già stata calpestata. O mi sfugge qualche “inganno”?

    • Daniele il Ddl si sperava potesse essere approvato entro il 31 dicembre 2019, motivo per cui ha data 1 gennaio 2020. La stima voleva evitare proprio questa situazione… ma di certo la questione sconti non pu essere retroattiva! Quindi, è chiaro che ci sarà un (lungo, siamo in Italia) tempo tecnico di adeguamento per il tettio allo sconto. E prevedo pasticci.

  • Non ci trovo nulla di strano vendere il libro ad un prezzo imposto.Troppo spesso abbiamo veduto,meglio ho visto,pubblicizzare un romanzo in virtù degli sconti,perché la CE era blasonata ed importante, e non per il contenuto. Troppo spesso si è visto vincere concorsi importanti,Campiello,Strega,romanzi non sempre dal contenuto brillante. Lo sconto dovrebbe essere libera scelta della libreria: se io sono un forte lettore ,5/6 romanzi al mese la libreria sarà incentivata a farmi lo sconto. Puntiamo di più sulla qualità di ciò che si stampa perché la lettura è cultura. La passione per la lettura, e per la cultura in genere ,deve affondare le radici sin dalle prime fasi dell’apprendimento ,ma con scelte oculate da parte degli insegnanti. Mi rammento un episodio di mio figlio in prima liceo: l’insegnante l’ha obbligato a leggere ” Le Confessioni di S. Agostino ” . Durante la lettura mio figlio esternava il suo dissenso: <>. Sbagliatissimo far leggere ciò che per cultura,esperienza, non si è in grado di capire. Non si dà la bicicletta da corsa ad un ragazzo /a che non ha dimestichezza con la bici.In compenso l’ho letto io. Le prime cento pagine mi sono piaciute tantissimo: uno spaccato di storia dell’epoca ,modi di vivere dei romani. La seconda mi è piaciuta un po’ meno: un monologo con Dio in cui ,ovviamente l’Altissimo non risponde. Però,io,la bici da corsa l’ho.

  • sono una lettrice accanita, mamma lavoratrice, e avevo l’abitudine di scegliere libri da me (non amo farmi consigliare da nessuno tanto meno dal libraio di turno poichè solo io conosco i miei gusti, le mie preferenze in tema di editore, qualità ed argomento) e di inserirli nella mia wish list in attesa di sconti e promozioni varie… ora credo che dovrò dimezzare minimo i miei acquisti e fare scelte più accurate e oculate per non incidere sul bilancio familiare…. e come me penso tante altre persone … penso che per leggere.. dovrò rileggere i libri già presenti in casa…e rinunciare a tanti libri! uff!

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