Gruppo di sostegno ragazze sopravvissute – Grady Hendrix

Gruppo di sostegno ragazze sopravvissute – Grady Hendrix

GRUPPO SOSTEGNO RAGAZZE SOPRAVVISSUTE
di Grady Hendrix, traduzione di Rosa Prencipe, Mondadori, pagine 312, anche in ebook

“State guardando un film horror e l’assassino silenzioso elimina il fattone, la troietta, il nerd, il palestrato e lo sceriffo, e adesso sta dando la caccia alla babysitter vergine in mezzo al bosco. È stata lei a dire che non avrebbero dovuto organizzare una festa in questo campo estivo disabitato, introdursi in questo manicomio abbandonato, fare il bagno nudi in questo lago isolato, soprattutto perché è Halloween o il Ringraziamento o la Giornata dell’Albero, o quale che sia l’anniversario di questi omicidi irrisolti risalenti a tanto tempo fa. Il killer ha una motosega/gaffa/mannaia e la ragazza non ha un bel niente: né forza nelle braccia né massa muscolare né fucile. Non ha che una buona resistenza e la classica faccia americana. Eppure, in qualche modo, uccide l’assassino, poi fissa con aria assente un punto un po’ distante, crolla tra le braccia della polizia sopraggiunta o corre piangendo dal fidanzato, fa un’ultima battuta, si accende un’ultima sigaretta, fa un’ultima domanda inquietante, viene portata via in ambulanza, urlando e urlando come se non dovesse smettere mai più. Vi siete mai chiesti cosa succede a quelle sopravvissute?”

Lei lo sa bene cosa succede dopo. Quando la polizia chiude il caso, quando le luci dei tg si spengono, quando la gente smette di farti delle domande. Tu resti da sola, magari ti aggrappi a una comunità di recupero, agli psicofarmaci, al tuo psicoterapeuta… ma sai che niente azzererà ciò che è successo.

Non basterà cambiare città, serratura, abitudini. Nome. Neppure startene chiusa in casa per la maggior parte del tempo. Tu e il tuo panico starete sempre fermi nello stesso punto. Lo sa bene Lynette e lo sanno le altre sei sopravvissute del gruppo.

Tutte unite dalla morte scampata, tutte riunite in questo gruppo per ragazze sopravvissute che da sedici anni non sanno fare altro che aver paura di morire, che non sanno fare altro che stare sulla difensiva. Un disastro, insomma.

Ma le cose possono sempre peggiorare, per esempio qualcuno può voler finire il lavoro iniziato da altri. Qualcuno può volerle morte. E così il trauma si trasforma di nuovo in una ferita aperta.

Per gli appassionati di genere horror la sopravvissuta che lotta contro il mostro e inaspettatamente lo sconfigge è qualcosa di assai conosciuto. Lei è il pubblico, lei siamo noi con tutta la nostra paura, senza armi, senza possibilità. Eppure… ce la fa.

E la sua lotta ci fa saltare sulla sedia, la sua disperazione ci fa scoppiare il cuore. E gradi Grady Hendrix lo sa bene e ci regala altrettanta tensione. Certo sottopelle si insinua la riflessione che queste storie sono tratte da vicende vere, da serial killer reali, da sopravvissute in carne e ossa. Perché la morte non ha bisogno di scrittori creativi né di sceneggiatori.

Articoli suggeriti