La cìtila – Lorenza Natarella

La cìtila – Lorenza Natarella

Innanzitutto chiariamo una cosa fondamentale. Cìtila, in dialetto abruzzese, significa bambina. E in questa storia che si guarda e si legge – è un graphic novel – trovate una bambina al cubo. Non solo figlia unica ma personcina adorata da tutta la famiglia fino alle più remote propaggini dell’albero genealogico.

Una famiglia così composta: genitori due (Margherita e Antonino), nonni 4, bisnonni 2, Zii 8, Cugini 13 e nessun fratello.

Si parte così all’avventura, lungo questo periodo esplosivo che è la citilanza cioè “l’età compresa tra il primissimo uso della parola e l’inizio dell’abuso della stessa”. Dalle ansie prima che la nostra Cìtila venisse al mondo, ai pasticci combinati dalla piccola peste.

E poi ecco le gelosie di una bambina che si sente al centro del mondo i dispetti, fatti e ricevuti. Ma la citilanza corre, tra viaggi scoperte animali domestici (tanti gatti!) e basta un soffio che dall’asilo ci si ritrova a scuola. Si apre così un mondo: gli altri. Altri con i quali essere solidali, altri che ti giudicano e ti fanno sentire sbagliata, altri che diventano rivali.

LA CÌTILA di Lorenza Natarella, Topipittori, pagine 156

Pagine speciali, queste. Che trattano anche la delicata questione degli stereotipi di genere e di tutte quelle cose che – senza spiegazione alcuna ma per puro partito preso – non si potevano fare perché “non erano da femmine”.

Lorenza Natarella cattura la nostra attenzione con tratti aguzzi e tre colori – nero, blu e senape – ci riempie gli occhi di una esplosione di vita e creatività e più che farcela conoscere, la Cìtila, ci regala una nuova amica. (Se avete figlie adolescenti alle prese con inquietanti libri delle vacanze, regalate loro questo!)

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