“Da un po’ di tempo tirava un’aria cattiva, un sudario di polveri sottili avvolgeva la città. Non pioveva da un pezzo, le uniche pozzanghere erano di piscio di cane e i peccati del mondo, in attesa di essere lavati, si accumulavano.”
E a vedersela con i peccati del mondo è Salvatore Puglise, sessantatré anni suonati, il decano degli investigatori privati in circolazione a Torino. Un tipo solitario, nessun legame, be’ a parte Rico, il suo pappagallo. Davanti a lui un futuro poco roseo perché manca solo una manciata di mesi alla pensione e con mille euro stirati si campa a fatica e male.
Così, quasi fosse un countdown verso il nulla, Salvatore trascorre i suoi giorni tra pedinamenti e scatti rubati. Gli servirebbe una sola cosa: soldi. E ha poco tempo per racimolarli. Ma eccola l’occasione per farne un po’ e alla svelta: tutto merito di una rapina finita male…
Alla loro seconda prova, dopo l’esordio eccellente con L’estate del cane bambino, Pistacchio e Toffanello dimostrano di sapersi ripetere con grazia e originalità. Per chi ama la musica, le buone storie (che parlano anche di altre buone storie) e i protagonisti che hanno il coraggio di guardarsi allo specchio, nonostante tutto.