Più che InediTO, inaudito

Più che InediTO, inaudito

Tassa di iscrizione, premi in denaro devoluti agli editori per sostenere le spese di stampa e promozione, l’associazione organizzatrice che fa da agenzia letteraria… Il Premio InediTO si candida per “l’iniziativa dell’anno”. Da evitare, ovvio.

L’importante è partecipare e pagare. Si chiama tassa di lettura o quota di iscrizione (ma vanno forte pure le spese di segreteria). Trenta, cinquanta, cento euro… la cifra poco importa è una faccenda di principio, e non solo: i premi seri che non chiedono alcunché esistono (a cominciare dal Neri Pozza ma potrei citare pure Giallo Carta o Liberi di scrivere), perché sborsare allora? (Vi consiglio di leggere questo pezzo di un partecipante pentito.)

Fatto sta che alle soglie del 2016 i concorsi che chiedono il balzello per gareggiare non si sono ancora estinti. Spesso hanno giurie prestigiose e comitati, sbandierano un plotone di partner e pure sponsor ma agli autori chiedono ancora un po’ di soldini.

Succede per esempio al Premio InediTO – Colline di Torino 2016 organizzato dall’associazione Il Camaleonte di Chieri (Valerio Vigliaturo è il presidente). Oltre ai comitati d’onore e lettura, abbiamo la giuria (Davide Rondoni, il presidente, e poi Aurelio Picca, Margherita Oggero, Davide Longo, Gianluca e Massimiliano De Serio, Diego Casale, Isabella Panfido, Giordano Sangiorgi, Michele Di Mauro, Antonella Frontani, John Vignola, Luca Ragagnin, Valentina Diana e pure Morgan), “il “patrocinio de e/o il contributo” della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Città di Torino, di Chieri e Santena, e da quest’anno delle città di Moncalieri e Chivasso, nonché il sostegno della Fondazione CRT, della Camera di Commercio Torino, e il contributo di Legacoop Piemonte”.

Non mancano i partner (il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna, il Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, l’agenzia di promozione discografica L’Altoparlante), le collaborazioni (il festival letterario I luoghi delle parole di Chivasso e il festival internazionale di poesia Parole Spalancate di Genova, il sistema delle Biblioteche Civiche Torinesi, il portale ufficiale di prenotazioni della Regione Piemonte, l’agenzia di editing West Egg e il programma Poetry Club di “Radio Banda Larga”) e i media partner (“Torino Magazine” e il settimanale “News Spettacolo”). C’è anche il gemellaggio con il concorso letterario U.G.I. (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini) cui sarà devoluto parte del ricavato delle iscrizioni. Quanto non è dato saperlo.

E non manca neppure lo sponsor, Aurora Penne che si occupa del premio speciale “InediTO Young” che va a un autore minorenne promettente. E per finire in bellezza: il premio fa parte de Il Maggio dei libri (roba dell’amato Cepell e di Romano Montroni e quindi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali). Sezioni concorso Inedito

La quota di partecipazione? È di 30 euro (20 € per l’iscrizione a ogni altra sezione), valida anche come “quota associativa in qualità di socio sostenitore per l’anno 2016 dell’Associazione culturale Il Camaleonte”. Poco? Tanto? Non è questo il punto. Dato il plotone di prestigiose presenze chiedere trenta euro ai partecipanti pare abbastanza ridicolo.

Ma il problema è un altro. Per cosa verranno usati questi soldi? Date un occhio ai premi – mi interesso solo delle sezioni narrativa e poesia – abbiamo 1000/1500/500 euro che sarebbero un “contributo per la pubblicazione”, contributo che verrà dato a una casa editrice convenzionata. Quale? non è dato sapere neanche questo.

Premi Premio Inedito

Fermi tutti: quindi voi partecipando sborsate minimo 30 euro ma non vincete soldi, questi soldi infatti verranno elargiti a una casa editrice per pubblicarvi. Inoltre cedete i diritti di sfruttamento (cinematografici, editoriali eccetera) all’Associazione Il Camaleonte che – applausi – potrà farvi da agenzia letteraria (leggasi: prendere una percentuale sulle vostre royalty) e gestire quindi i rapporti e le fasi contrattuali con gli editori qualificati a cui “sarà devoluto il contributo alla pubblicazione a parziale sostegno per la stampa e la promozione dell’opera”.

Pubblicazione Premio Inedito

Sostegno alla stampa, contributo alla pubblicazione… ma a voi non ricorda tipo l’“editoria” a pagamento!? Complimentoni agli ideatori, ai signori giurati illustri, ai comitati, ai lettori, ai patrocinanti, ai partner…  A tutti! E sapete dove si terrà la premiazione? Al Salone del libro di Torino. Location ideale, direi, visto che un intero padiglione è dedicato alla Eap.

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52 Comments

  • Molto grave anche il fatto che il bando potrà subire integrazione in corso d’opera. Tipo integrano con una roba che non mi garba ma ormai ho partecipato. Wow. Continuano a buttare palate di terra sull’editoria, tra un po’ sarà estinta del tutto, Rip.

    • Sì, vedo che noti le mie sottolineature! Ahahahahahahah

      • Ciao, non ti si sta per caso rallentando il PC? Quando ne ho parlato io mi sono piombate addosso subito minacce di querele assortite. Comunque son belle cose, che aiutano, molto. Hai notato il fior fiore dei patrocini?

        • Oh mi mandi i link dei tuoi pezzi. Così li metto, non sapevo ne avessi parlato, Mario.
          Querele? Ho solo citato il bando. A meno che non lo cambino (vista la clausola) ma io l’ho salvato. 😉

          • Si tratta di roba vecchia, tutto è visibile qui http://stranoforte.weebly.com/sala-da-pranzo/category/inedito compresa la lunghissima replica dell’organizzatore. Una cosa molto curiosa: in un primo momento la provincia di Torino mi ha scritto di non conoscerli poi abracadabra si è scusata tanto e mi ha detto che invece li conosce bene. Ma tu guarda, a volte, la sbadataggine.

            S

          • Grazie!
            Oh ma son piccole distrazioni, dai 🙂

        • Egr. sig. Borghi vorrei solo ricordarle che nei suoi confronti c’è un procedimento in corso in attesa che sia rinviato a giudizio per aver diffamato attraverso il suo blog l’immagine del nostro premio. La inviterei inoltre a cessare di importunare anche gli autori premiati del nostro concorso perché segniamo tutto e inviamo all’autorità giudiziaria competente…

          • Valerio, sono certa che coglierà questa occasione per chiarire ogni dubbio sul bando. La ringrazio.

          • Mi spiega chi avrei importunato? Anche io segno questo suo commento, la saluto caramente.

    • Esatto. Tra l’altro non so nemmeno se dichiarare che le regole potranno variare, quando ci sono di mezzo premi in denaro sia legale o meno.

      • Chiediamo all’esperto. Aspetta…

      • Ecco Gianni, risponde Massimo Rainer, avvocato: “ho dato un’occhiata: in ambito di P.A., il bando di concorso non può essere integrato, bensì rinnovato, cioè sostituito da uno nuovo (Cassazione Sez. Lavoro n. 7756 del 17/5/12). E’ pur vero che questo è un bando “privato” ma è anche vero che se è sovvenzionato anche dal Ministero si parla di denaro pubblico. Ergo la risposta alla tua domanda è tendenzialmente NO”.

        • Era quel che mi immaginavo! E’ anche ridicolo che un qualcosa a premi possa essere variato in corso d’opera. Grazie mille.

  • Con tutta qella bella gente a patrocinare, non capisco il senso di far pagare balzelli di iscrizione, foss’anche per iscriversi all’associazione promotrice.
    I premi, poi, sono inaccettabili – dal mio punto di vista profano ed eretico. Posso ancora capire “paga per iscriverti, il vincitore guadagna X” sarebbe una lotteria in cui talento e tecnica sostituiscono la fortuna (sono ottimista) ma così… boh, io nemmeno mi alzerei dal letto, con questa prospettiva di premio 😛
    Ultimo chiodino sulla bara, la cessione dei diritti di sfruttamento all’associazione. Le eventuali integrazioni sono la corona di fiori?
    Not my cup of tea.

    • Not mine too 😉
      Una brutta figura. Attendo a breve l’arrivo della cavalleria pronta a spiegare che no, non è come sembra.

      • Uhm… per esperienza navigata su bookblister mi sembri troppo ottimista… La risposta arriverà certo… ma bisogna vedere in quale altro sparuto blog. XD

        • I casi sono due: silenzi assordanti o querele tonanti. Vediamo 😉

          • Dai, la risposta per interposto blog c’è stata solo una volta…



            O mi son perso qualcosa di divertente? 😛

          • No, in effetti, è una perla. Una sola 😉

  • Si ma questa Beretta Mazzotta ama farsi dei nemici proprio eh? Mi dicono sia una senza peli sulla lingua, una che non le manda a dire!!
    Sarà quell’incrocio di cognomi tra l’armato lumbard Beretta e la allora preside del mio liceo classico Pregiatissima GrandLupMannar Dott.ssa Mazzotta.
    Quanta gioia, che amore per la letteratura sprizza da questi premi che lavorano solo per la gloria dei giovani scrittori, che felicità, che passione!………………
    Tomas

    • Tomas, hai visto? Cerco sponsor e sostegno e amici. Già! Già.
      Purtroppo direi che il concorso è una occasione mancata. O tante occasioni mancate…

  • interessante e prfettamente in linea con i miei pensieri riguardo il con corso in oggetto e quanto ad esso intorno (mode sibillino off )
    Per quanto riguarda il link al blog di Michele Nigro,sul non dover partecipare ai concorsi letterari.. che dire. in parte mi ci trovo. Anche se devo ammettere che, avendone vinti abbastanza, i soldini che ho incassato mi hanno fatto comodo (ovviamente partecipando a quelli con premi in denaro, di sculture ‘ciapapuer’ purtroppo ne ho piena la casa di mio, grazie anche a quelli che ho vinto prima di capire la differenza.. )
    Quello che mi lascia perplessa è che il post precedente portava la pergamena ricevuta come vincitore per un premio di poesia in lingua sarda.
    Sulla base della mia lunga, ma proprio lunga eh, esperienza, posso dire che basta leggere con un po’ di attenzione i bandi, decidere se lo si fa per i soldi – in fin dei conti il premio finale, se vinto, equivale più o meno al compenso per un racconto commissionato da qualche casa editrice senza ritenuta d’acconto, vivaddio – o per avere quel piccolo attimo di gloria che scalda il cuore, a prescindere. Magari unica fiamma in un’esistenza troppo piatta. Attenzione a chi lo organizza: ci sono tante agenzie letterarie dichiarate, così come case editrici più o meno piccolette… Basta farsi i propri conti.
    Ripeto, ne ho vinti un bel po’, ho conosciuto tanti organizzatori serissimi, altri un po’ meno, non sono state mai esperienze negative, e anche se sono fumina non mi sono mai accesa come un falo’…
    Basta non viverli, mi permetto d suggerire, come trampolino di lancio: è molto raro anche se ho conosciuto persone che sono diventate ‘famose’ grazie alla partecipazione di un paio di concorsi ‘giusti’.
    E a differenza di quanto suggerito nel blog di Nigro io non li vivrei come il modo per avere un parere professionale della propria opera. Se uno ci tiene veramente, allora risparmi un po’ di soldi (magari evitando di partecipare a nmila concorsi) e si paghi un buon professionista, che lo fa per mestiere e sa dare consigli spassionatie appunto professionali. Ce ne sono tanti ed è anche giusto che abbiano il giusto riconoscimento professionale.
    Questi i miei abbondanti cinque cent.
    Anna Maria

    • Ciao, Anna Maria e grazie per il commento. Concordo. I concorsi sono una occasione per mettersi alla prova. Farsi leggere, discutere del proprio lavoro. Frequentare altri autori, cimentarsi… di certo no, il parere professionale te lo dà un editore o un agente o un editor e non è questo il ruolo dei premi.
      L’autore che ho linkato dichiara di aver partecipato a moltissimi concorsi tra cui tanti a pagamento e mi incuriosiva anche il suo punto di vista. E capire perché lo sconsiglia (e cosa sconsiglia).
      A presto!

    • Ciao Anna Maria, sono contento che tu abbia condiviso gran parte del contenuto del mio post gentilmente linkato da Chiara in questo articolo. Sono d’accordo con i tuoi consigli supplementari che derivano, da quel che leggo, da un’esperienza maturata su più livelli… p.s.: solo per chiarire, la pergamena da te citata è un residuo partecipativo a questi concorsi (non ho mai detto, infatti, di averli da sempre snobbati ma ho fatto anch’io la mia esperienza – anche recente – in quel mondo); alcuni – quello che tu citi è un concorso GRATUITO organizzato in Sardegna ma non ho vinto per un componimento in lingua sarda bensì nella sezione italiana – sono degni di attenzione per l’impronta genuina con cui si propongono… Detto questo, come anche tu consigli, partecipare meno, più editing serio, leggere e studiare di più! Buona scrittura a tutti… e buone feste! 😉 Michele

      • grazie a te Michele della spiegazione sul “mistero della pergamena” 🙂
        io invece sono negatissima per quel che riguarda la poesia, mai scritta una 🙁
        Contraccambio di cuore gli auguri di buone feste e buona scrittura! ciao!

  • L’importante è essere chiari. Mi chiedi 10 euro ok, va vene. Mi dici che potrei vincere mille euro, ok, che siano mille e non una specie di contributo o non so cosa per fare altro. Ora non ho elementi per dire se questo concorso è un pacco o altro, però alcuni stralci del regolamento mirabilmente estrapolati fanno sorgere più d’una domanda.
    Però anche quando i nomi sono altisonanti, Farinetti, Baricco, Scuola Holden, Eataly, può succedere d’imbattersi in un concorso che nel regolamento recita che “I racconti non saranno restituiti e potranno essere utilizzate dagli Organizzatori senza
    nulla pretendere da parte dei partecipanti”, e che il secondo premio e “un buono Holden del valore massimo di euro 500 che può essere speso per tutti i corsi in sede a Torino ecc. ecc.”… Pensiamoci un attimo: che differenza sostanziale c’è con quanto evidenziato nel post?

    • E visto che la CBM fa l’offesa e non mi risponde 🙂 , faccio copia e incolla qui!
      E tra l’altro, QUI, è perfetta!… CATTIVOOOOOOOOO ! ! ! 😀

      “OT and OK: ho letto il Tramando per il 2016.

      L’idea è bellissima, ma tremo all’idea, per fortuna molto improbabile, di arrivare UNO. Tremo, ma è solo per una questione di braccino. Spiegherò più avanti…
      I tre indizi sono terribili, e mi sa che nessuna delle trame abbozzate in questi anni (con incipit accumulati a dozzine senza capo né coda) potrà essere agevolmente riadattata alla follia di quella triade indiziaria. Ma non è questo il punto. L’idea, confermo, è bellissima. Ma come fa a funzionare con degli scribacchini improvvisati come me? Cioè, come si fa a capire da una trama se c’è anche solo l’ipotesi d’un narratore appena potabile? Se non ci fosse Stoner e ti mettessi giù la trama, ti sarebbero sufficienti otto secondi, due sbadigli ed un cestino per gettare via la noiosa sequenza di cose che non accadono (quelle che accadono non sono il libro, ma l’onda piatta d’una biografia qualsiasi). Eppure, per noi che l’abbiamo letto, Stoner è talmente bello che siamo tentati di gridare al capolavoro; è la conferma, se ce ne fosse bisogno, che è possibile giganteggiare anche senza l’intreccio (Il vecchio e il mare?).
      Non vorrei apparire villano – lo sono e non me ne scuso solo perché tanto, come dice la mia compagna (anche se non l’ho capito), non serve a nulla – ma non è che alla fine da una bella trama senza libro nasca un testo costruito dalla bravura dell’editor? E poi – villania numero due – (e qui torna la questione del braccino) non è che con la vittoria mi tocca pagare pure la Beretta che “pistola” non è? 🙂

      El”

      • Ma cosa dici!? Dammi il tempo santo cielo 😉

      • Ah no. Mi son persa il commento allora…

      • Ah, ma guarda che mica mi offendo! È un gioco e io sto al gioco 😉
        Stavolta premiamo le idee e la capacità di sintesi. Le buone idee si notano subito. Ovvio che la scrittura e la voce dell’autore stavolta non verranno valutati granché. Stavolta si gioca con la creatività e la capacità di architettare un intreccio. Vediamo l’anno prossimo! Non tutti sono Stoner 😉

        • 😉

    • Devo leggere i bandi di cui parli. Ma un concorso per autori inediti serio che parla di contributi agli editori è imbarazzante. Possiamo poi allargare l’imbarazzo ad altro… ma qui abbiamo autori, il Cepell, il Ministero, patrocini, sponsor!

  • Quando vedo robe del genere mi sorge sempre l’amletico dubbio che questa gente sia o troppo stupida o troppo intelligente. O.O

  • Buon Natale a te! 😉 ciao

  • Non sapevo che esistessero concorsi letterari aggratis…le poche volte che mi sono iscritto ho sempre sganciato il soldino, me beota.

  • Con tutto il rispetto, chi siete voi per giudicare?!? Scorgo tanta cattiveria e frustrazione, animate da estrema superficialità. Si punta il dito solo sulle apparenze e non si valuta nel profondo, nella complessità delle cose… Buon Natale e Felice 2016 a tutti

    • Quali sarebbero i passi animati da “cattiveria” nell’articolo, e quale la “complessità delle cose” che non si vuol vedere? Ma soprattutto, ci sono inesattezze?

    • Nessuno, Valerio, siamo Nessuno. Cioè solo gli autori che potrebbero partecipare al concorso – e parlo di chi passa da queste parti – o le persone che potrebbero consigliare agli autori di farlo – sono una editor – e mi spiace abbia avvertito “cattiveria”. Da giornalista tento di fare domande che ritengo pertinenti e proprio di evitare superficialità. Sono certa che potrà spiegare, a fondo, tutto quanto.

      • Ecco, lo sapevo. Si è portato via il pallone. 😉

  • Nel ricambiare gli auguri di Buon Natale e felice 2016, noi fruitori di questo blog lasciamo da parte le apparenze, la cattiveria, la frustrazione, la superficialità ecc. ecc. e raccogliamo l’invito ad addentrarci nel profondo e nella complessità delle cose.
    Prego.

  • Non c’è niente da fare, siamo in Italia. Da bravi permalosi ci si offende, nei casi lievi; si querela, nei casi isterici 🙂 Sarà il mancato approccio calvinista o perché Lutero è nato altrove, non lo so, ma qui da noi o si è fra “boni amichi” e so’ tutte pacche sulle spalle, oppure si è frustrati e invidiosi solo perché si è puntuali, precisi e non ammiccanti.
    Ho detto tutto?

    El

  • Noi.

  • E questa chicca pre-natalizia me l’ero persa!
    Quindi, io…che non sono autore, editore, stampatore, traduttore, pubblicatore, venditore, ma un povero pirla di lettore qualsiasi…vedo solamente che:
    – si stanno usando soldi pubblici (aka le mie tasse)
    – si stanno chiedendo ulteriori soldi (aka quota iscrizione, compenso segreteria, contributo ala bolletta della luce dello sgabuzzino delle scope della signora che pulisce le scale)
    – di questi soldi non è chiaro dove vanno esattamente a finire (elenco case editrici convenzionate plise? modello del contratto per i diritti di sfruttamento? modello del contratto di gestione dei rapporti con le suddette case editrici da parte dell’associazione? c’è tutto online vero?!)
    Dati i tempi, è il caso di rivedere l’articolo sulla trasparenza, bancaria e non.

    “Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è PROFONDA la tana del bianconiglio.”

  • Salve, non so se veramente vale la pena partecipare a questo concorso. Se vale la pena buttargli in pasto le mie opere. Che mi dite?

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