La ragazza che dormì con Dio – Val Brelinski

La ragazza che dormì con Dio – Val Brelinski

Che cosa significa nascere e crescere in Idaho negli anni Settanta, soprattutto se la tua famiglia è fortemente cattolica? Ce lo racconta Jory, che è la protagonista di questa storia. Quando la incontriamo è il 31 agosto e suo padre sta portando lei e la sorella Grace in una casa abbandonata. Lì le porta e lì le lascia.

La casa del loro esilio era vecchia e diroccata, le mura bianche rovinate dalle intemperie, le tegole del tetto sbeccate e ricoperte di muschio. E sotto la ripida sporgenza del secondo piano, un’enorme finestra a forma di rombo fissava il mondo dal suo timpano come l’occhio solitario del fante di quadri.

È una questione di segretezza, in effetti, perché certe verità non devono stare sotto gli occhi dei vicini, e se nella zona non ci sono scuole e chiese è meglio. Ma dallo sguardo di Dio non puoi fuggire, non certo benevolo o pietoso, sono occhi severi, occhi che giudicano. Jory ci è abituata. Nella sua vita non si balla, non si va al cinema, neppure al bowling… non ci si trucca né si indossano gioielli. Non si fanno le cose che fanno gli altri ragazzi perché è peccato.

Funzionava così.
Non ci si poteva fare il bagno insieme ai maschi, non si poteva andare al circo o al bowling, non si giocava né a biliardo né a carte (a parte Uno), non si ballava. Niente cinema, niente trucco, niente buchi alle orecchie o gioielli vistosi, o vestiario immodesto di qualsiasi tipo. Gli uomini dovevano portare i capelli corti, le donne lunghi. E il concetto di GIOIA era riassunto nella formula: Gesù In Ogni Istante Amerò.

Ma anche nelle case timorate di Dio accadono eventi imprevisti. Succede quando Grace, viene mandata a casa prima del previsto dal Messico, dove si trova a lavorare come missionaria. tornando da una missione in Messico, dichiara di essere in dolce attesa. E non di un bambino qualunque: lei aspetta il figlio di Dio.

“Ma il lavoro che Dio ha fatto in me è appena cominciato”, disse Grace con un sorriso raggiante. “I suoi piani per me sono persino più grandi di quanto avessi immaginato.”

 Come possono due genitori affrontare tutto questo? Per prima cosa dovrebbero avere il coraggio di guardare… e invece la soluzione che pare migliore è chiudere gli occhi e nascondere alla vista anche Grace. E continuare a vivere come se nulla fosse accaduto.

È un esordio questo. Compiuto, solido che affronta grandi temi: l’adolescenza, la religione, il Bene e il Male, il rapporto con i propri genitori…  la Brelinski ricorda un po’ la Toews e con lei condivide l’essere cresciuta in un contesto religioso molto rigido. Ed è forse l’abitudine alle stranezze, ai rigori parossistici che la conducono a una narrativa che regala parecchi guizzi, soprattutto personaggi che è proprio difficile incasellare.

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