Il bosco addormentato – Rebecca Dautremer

Il bosco addormentato – Rebecca Dautremer

Questa storia si apre con due personaggi che parlano. In realtà uno parla, l’altro – un giovane – ascolta soltanto. E mentre il primo racconta, camminano e si avvicinano a una città. E noi li vediamo muoversi per la pagina, due figure a matita, immerse nel bianco. Ciò che vedono, invece è una esplosione di colori e dettagli.

Vagano per le strade e le piazze di un paese ma il mondo in cui si muovono è molto silenzioso. Troppo. Perché non accade nulla intorno a loro a eccezione del rumore del vento. Sembra che il tempo sia congelato!

A dire il vero a guardarle da lontano queste persone sembrano morte… ma basta ascoltare meglio. Perché se si presta orecchio, si può sentire respirare: sbuffano e russano. Dormono! Tutti. Da cento anni. Pare che sia colpa di un sortilegio, ma ci saranno poi davvero i sortilegi si chiede il narratore? O stanno facendo finta?

Il bosco addormentato, di Rebecca Dautremer, traduzione di Francesca Mazzurana, Rizzoli

No, in realtà aspettano che succeda qualcosa, che accada una magia capace di sciogliere l’incantesimo. Una cosa semplice si dice l’uomo, anche se non ricorda bene di che cosa si tratti… ah sì, forse era un bacio?!

Se questa storia vi ricorda La Bella addormentata nel bosco, l’indimenticabile fiaba riscritta sia da Charles Perrault sia dai fratelli Grimm, non vi sbagliate affatto: è proprio lei! Una versione meravigliosa e poetica, scritta e illustrata da una grande artista che ha la capacità di confrontarsi con un soggetto tanto noto (e trito) e di regalargli una luce del tutto nuova.

Per esempio di far sì che sotto alla bellezza delle illustrazioni si insinui qualcosa… serpeggia una lieve inquietudine e il lettore avverte un brivido. Chi è il giovane accanto al narratore? Ma certo, è il principe! E spetta a lui il gesto, la fatica di cambiare le cose.

Il bosco addormentato, di Rebecca Dautremer, traduzione di Francesca Mazzurana, Rizzoli

Lo farà? Deciderà di impegnarsi? Di prendersi questa responsabilità? Leggete e lo scoprirete. (Il libro dovrebbe essere per i bambini al di sopra dei 5 anni, a mio avviso è per “bambini” grandi, bambini che possono riflettere sul ruolo degli stereotipi, su ciò che le persone si aspettano da noi, sul sacrificio che certe scelte impongono).

Articoli suggeriti

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *