Bill – Helen Humphreys

Bill – Helen Humphreys

Non compie mai la stessa strada per tornare a casa Bill. Non vuole che nessuno sappia dove vive. È un tipo taciturno. Scorbutico. Uno che non va genio a nessuno. A nessuno tranne che a Leonard Flint, un ragazzetto che gli corre appresso felice di condividere il tempo con lui.

E gli adulti scuotono la testa per questa stramba amicizia. Ma che ci troverà mai un ragazzo in Bill zampe di coniglio che sta sulla collina mai lavorato adesso né prima? Perché in effetti un barbone, un tipo randagio che tira a campare acciuffando conigli e rivendendo le zampe come portafortuna non ispira grande amicizia.

Però, se sei figlio di un alcolista e se a scuola te la devi vedere solo con i bulli, allora Bill e i suoi silenzi, la cura con cui si occupa delle piccole, la semplicità del suo vivere nella natura, diventano preziose.

Un giorno, però, mentre cacciano conigli i due si imbattono in Sum Munroe uno dei tipi poco raccomandabili che bullizza Lenny. E qui accadrà qualcosa di irreparabile, qualcosa che allontanerà Bill da Leonard.

C’è una cosa che non confessa a nessuno: non sono andato a cercare aiuto. Sono rimasto lì, accanto la siepe, con un sentimento di soddisfazione che mi striscia nel sangue come un verme, lento, (…) era il gesto più bello che qualcuno avesse mai compiuto per me.

Facciamo un salto in avanti di dodici anni e ritroviamo il protagonista a Weyburn, l’ospedale psichiatrico più importante e grande del Canada. Leonard è diventato uno psichiatra, forse proprio per dare un senso a ciò che ha vissuto e per provare ad aiutare le persone che commettono gesti terribili, senza essere persone terribili. Ciò che Lenny non può sapere che il destino ha deciso di mettere sui suoi passi un pezzo del passato, un ricordo con cui è giunto il momento di fare i conti per crescere per davvero.

Una storia che indaga l’animo umano e parla di differenze e accettazione. E amore e di quelle persone che hanno il potere di lasciare il segno nella nostra vita.

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