Libri a Colacione 13 marzo 2021

Libri a Colacione 13 marzo 2021

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Mandibula di Mónica Ojeda Moalem e La scomparsa dei riti di Byung-Chul Han.

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MANDIBULA
di Mónica Ojeda, traduzione di Massimiliano Bonatto, Alessandro Polidoro Editore, pagine 285, anche in ebook

Mandibula

Quando Fernanda si sveglia ha le mani legate, stavolta non è una metafora, sua madre la adopera sempre… le sembra di essere un personaggio di un film dell’orrore. E spera di rientrare nella statistica che ha letto da qualche parte: il 90 per cento dei sequestri di Hollywood è a lieto fine.

Fernanda si guarda attorno e intravede un’ombra dai capelli neri pulire il pavimento, la vede e subito capisce. Davanti a lei c’è Miss Clara, la sua professoressa. Perché mi ha rapita? Le verrebbe da chiederle. Ma il perché Fernanda forse lo sa già.

Facciamo un salto indietro e scivoliamo nella vita della protagonista. Un’adolescente ribelle, una ragazza problematica che nasconde nel suo passato una macchia di dolore e violenza che cerca di addomesticare andando dall’analista.

Ed è legata da un rapporto morboso ad Annelise, l’amica, la sorella che ha scelto, che l’ha scelta. Loro due,  insieme con le altre ragazze del gruppo, sono la fotografia delle figlie di papà, abbandonate dai genitori ma viziate per compensazione, annoiate, aggressive. E ovviamente vanno in una scuola privata, d’élite, cattolica.

La violenza è qualcosa a cui sono abituate e non solo perché impazziscono per le storie horror che trovano in rete, le moderne leggende urbane fitte di personaggi inquietanti e macabri. Sono violente per davvero, sono crudeli, fintamente ingenue. E sono anche sveglie.

Di certo lo è Annelise che ha manipolato le sue amiche ma anche la professoressa Clara fino a spingerla a compiere ciò che sta facendo. Clara, che insegna letteratura e che queste ragazze hanno sempre bullizzato. Clara che ha trent’anni ma per loro è una vecchia. Clara e il suo rapporto morboso con la madre che non c’è più ma che lei imita in ogni minimo dettaglio. I  vestiti che indossa, gesti, il suo modo di parlare… perfino il numero di volte in cui andava in bagno.

Mónica Ojeda – con una prosa ipnotica, fisica e disturbante – dà corpo al quel periodo diabolico che è l’adolescenza, con i suoi riti, i suoi orrori e le sue paure. E porta in scena un gruppo di ragazze alle prese con un corpo che cambia, ragazze che non accettano di essere semplicemente femmine, oggetto del desiderio o meta. E l’orrore ti afferra come la mandibola che spicca in copertina.

LA SCOMPARSA DEI RITI
di Byung-Chul Han, traduzione di Simone Aglan-Buttazzi, Nottetempo, pagine 144, anche in ebook

L’identità, l’originalità sono quanto di più desiderabile esista. Vogliamo differenziarci. E mentre ci affanniamo, consumiamo e produciamo e ammassiamo. Siamo voraci in tutto e divoriamo anche la noia. Quella proprio non la ammettiamo, sempre a caccia della novità, di qualcosa che sappia stupirci, di qualcosa di diverso. La società del narcisismo collettivo, così la definisce l’autore.

E siamo immersi in un flusso costante, in una comunicazione incessante ma, nonostante ciò, non siamo una comunità. Cioè non siamo davvero in relazione con l’altro da noi e siamo slegati anche dal tempo in cui viviamo.

Dalla nostra esistenza, sempre più, sono stati sfilati i riti. I momenti di passaggio che con la loro ripetitività davano stabilità alla vita e trasformavano un mondo minaccioso e caotico in “casa”, in un posto affidabile. Cioè, ci sono ma hanno un ruolo sempre meno importante e stanno via via sbiadendo. Le epoche della nostra vita, le stagioni, le feste, i simboli si stanno perdendo.

E questi elementi hanno sempre avuto un potere finissimo: quello di creare una comunità anche in assenza di comunicazione. Perché i riti sono azioni simboliche e rappresentano i valori che sorreggono una comunità.

E oggi dobbiamo fare i conti con una penosa assenza di simboli. Siamo circondati da informazioni, da dati che hanno tante qualità ma no non possiedono alcuna valenza simbolica. Siamo immersi in un flusso incostante, episodico, siamo in un precipitare in avanti. E la Pandemia non ha certo aiutato.

Abbiamo quasi perso anche il rito del gioco. Anche il calcio ha vacillato… e oggi abbiamo bisogno, non di uno sguardo romantico verso il passato, verso i bei vecchi tempi, ma di una riflessione su ciò che è divino, simbolico e  rituale. Ne abbiamo bisogno per rapportarci in modo armonioso con le persone e anche con le cose.

I Libri a Colacione vanno in onda il sabato mattina dopo le 8.30 su Radio 105. Se volate leggere/ascoltare la puntata la trovate qui sul blog e potete recuperare, sempre, il podcast su Spotify, iTunes, Spreaker e Alexa. Alla prossima settimana e buoni libri a tutti!

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