L’Italia dei non lettori: i dati Istat sui consumi culturali

L’Italia dei non lettori: i dati Istat sui consumi culturali

Come ogni anno Istat pubblica Noi Italia nella quale propone una selezione di oltre 100 indicatori statistici sulla realtà del nostro Paese, occupandosi ovviamente anche di cultura, libri e lettori. Ecco alcuni dati.

Al 1° gennaio 2022 gli italiani sono circa 58 milioni (in Germania 83 milioni e in Francia 68 milioni) e tra questi leggono in pochi.

Nel 2022, rispetto all’anno precedente, diminuisce infatti la quota di lettori di libri, pari al 39,3% della popolazione di 6 anni e più (40,8% nel 2021).

E quelli che leggono, non leggono tantissimo: il 44,4% legge fino a 3 libri l’anno, mentre i “lettori forti” (12 o più libri letti in un anno) sono il 16,3%.

Se state pensando che siano i giovani il problema – sullo lo smartphone, sui social! – tocca contraddirvi subito: la lettura di libri è soprattutto prerogativa dei giovani nella fascia d’età tra gli 11 e 24 anni. E, ma questa non è una novità, il lettore è nella maggior parte dei casi una lettrice.

Quanti libri e quanti ebook?

Nel 2021, la quota di titoli pubblicati a stampa, per i quali è disponibile anche una versione e-book, è pari al 42,5%, ma solo il 13,7% degli utenti di Internet utilizza la rete per accedere ai libri in formato digitale. I giovani nella fascia d’età tra i 18 e 24 anni sono i maggiori utilizzatori del web per quest’attività.

La rete e i libri

Nel 2022, rispetto all’anno precedente, rimane stabile la quota di persone di 6 anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi 3 mesi per leggere o scaricare e-book. Per questo tipo di attività, si registra un vantaggio a favore delle femmine, che diventa più ampio nelle classi di età più giovani, nelle quali la lettura dei libri in formato digitale è più diffusa.

Il 31,5% delle ragazze nella fascia d’età tra i 20 e i 24 anni ha utilizzato Internet negli ultimi 3 mesi per leggere o scaricare libri online o e-book, rispetto al 23,1% dei coetanei maschi.

Consumi culturali

Nel 2021, le famiglie italiane destinano mediamente alla spesa per ricreazione e cultura il 6,3% della spesa complessiva per consumi finali.

Nel 2022, si osserva una ripresa generalizzata della fruizione delle attività culturali svolte fuori casa, rispetto all’anno precedente, quando gli effetti della pandemia hanno fatto registrare un calo senza precedenti. Gli incrementi più consistenti hanno riguardato soprattutto la visione di spettacoli cinematografici (30,6 % delle persone di 6 anni e più, rispetto al 9,1% del 2021), le visite a musei e mostre (22,6% delle persone di 6 anni e più, rispetto all’ 8,9% del 2021), a siti archeologici e monumenti (20,7%, rispetto al 10,3% del 2021) e la partecipazione a spettacoli sportivi (18,7%, rispetto al 5,6% del 2021).

Lettura di quotidiani e riviste

Nel 2022, rimane stabile la quota di lettori di quotidiani, rispetto al 2021. Gli uomini, più delle donne, hanno l’abitudine di leggere quotidiani e, per entrambi i sessi, i maggiori lettori di quotidiani appartengono alla fascia d’età più adulta (45 anni e più).

Nel 2022, rispetto al 2021, la percentuale di individui che leggono giornali, informazioni e riviste su Internet aumenta dal 43,6% al 44,9%. Il fenomeno è più diffuso tra i maschi (con una differenza di 4,2 punti percentuali rispetto alle femmine). La fascia di età più attiva è quella tra i 25 ei 44 anni (poco più del 62,0%).

Conclusioni

Come sempre Istat è meno ottimista di Aie sui dati… se volete dare un occhio ai dati della pubblicazione in breve, li trovate qui. Mentre a questo link c’è lo studio completo, che potrete consultare per aree tematiche.

Tutti i dati dal Rapporto sullo stato dell’Editoria in Italia nel 2022

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