VOLTAPAGINA
Il bambino sbagliato, Francesca Kay traduzione di Simona Garavelli, Bollati Boringhieri, p. 226 pagine (16,50 euro) anche in ebook
“C’è da non credere quello che si trova tra i banchi, stava dicendo Mrs Armitage. Monete e guanti uno se li aspetta, ma calzini e biancheria intima no. Mollette per capelli, bottoni, fazzoletti…”. Siamo a Londra, nel quartiere di Battersea. La nostra storia si volge intorno all’unica parrocchia cattolica, guidata da padre Diamond: giovane, moderno e terrorizzato di non essere all’altezza del proprio ruolo. Intorno a lui si muove il classico universo femminile: un gruppo di donne eterogeneo, unito solo dalla fede e dal desiderio di rendersi utile. Tutto cambia, quando a un certo punto, la giovane Mary-Margaret pulendo la statua di Cristo, sconvolta perde l’equilibrio e cade. È sconvolta perché crede di aver visto del sangue colare dalle ferite del crocefisso. Non solo, è certa che Dio le abbia mandato un segno e che le stia chiedendo una prova di fede. Un terribile sacrificio biblico. Un libro che parla di fede, amore materno. Per chi non può fare a meno della suspense ed è a caccia del senso della vita.
DA GUSTARE
L’uomo laser, Gellert Tamas, traduzione di Renato Zatti, Iperborea, p. 664 (19,50 euro) anche in ebook
Tra l’inverno del 1991 e la primavera del ’92, un uomo sparò a undici persone, immigrati o figli di immigrati, armato di fucile a mirino laser. Quest’uomo di chiama John Ausonius e questo è il libro che racconta la sua storia, quella personale e umana, quella di un serial killer che ha sconvolto una nazione. Le ha cambiato, anzi, le ha tolto la pelle. Facendola sentire nuda e orribile, e sconosciuta ai suoi stessi abitanti. Gellert Tamas, l’autore, scava nella vita familiare di quello che fu uno studente modello, un tassista squattrinato, poi uno yuppie tutto finanza, serate mondane e auto di lusso, fino a quando questo mondo patinato lo espelle e lo vediamo barbone, rapinatore. Ma soprattutto assassino seriale. Una storia vera che è anche un thriller, perfetta per chi vuole affondare nelle radici dell’odio e capire o, perlomeno, provare a farlo la “paura dell’altro”.
BELLISSIMI
Bar Atlantic, Bruno Osimo, Marcos Y Marcos, p. 316 (16 euro)
Adam ha 35 anni è sposato con Ada. È un professore di letteratura ebraica, non è di ruolo, ed è costretto a insegnare in cinque università, in cinque città differenti. Il lunedì ad Alessandria, il martedì a Bergamo, il mercoledì a Pavia, il giovedì a Treviso, il Venerdì a Verona. E in ciascuna città lui ha il suo piccolo mondo, fatto di una routine che va dal caffè nel bar preferito, agli studenti fino alle donne. Perché sì, lui la moglie dice di adorarla – e in effetti ogni sera torna da lei – ma ha un amante in ogni angolo di Paese… insomma è un caso un tantino complicato e pure il suo analista dà forfait. Ma Adam alla fine è solo uno che non riesce ad affrontare per davvero se stesso e la sua vita vera, e non fa altro che incasinarsi e incasinarla tanto da non avere il tempo per pensare, né per ammettere di non essere felice. Finché succederà qualcosa, qualcosa che potrebbe cambiare tutto. Una storia che parla di precariato e, più in generale, dell’instabilità umana. Per chi sa che vivere è un’altalena tra riti quotidiani e incertezze: vince chi ama il senso di vertigine ma sa tenere i piedi per terra.
11 comments
uff sta mattina non sono riuscita ad ascolarti. Sono talmente sommersa dalle fatture che praticamente ho la testo sotto i mucchi e non ho neppure capito su quale stazione radio i colleghi han deciso di sintonizzarsi oggi. Leggendo ora sceglierei il terzo, mi pare quello più vicino a me. baci
Ho un pessimo rapporto con la “Marcos Y Marcos”.
Hanno avuto il coraggio di pubblicare “Il tartufo e la polvere”, uno dei libri più brutti che mi sia mai capitato di leggere. Mi rendo conto sia un pregiudizio, ma dopo la sofferenza inflittami da quel libercolo ci metterò una vita prima di fidarmi di nuovo di “loro”.
Be’, però mettere al bando un’intera casa editrice, per un solo caso sventurato è crudele da parte sua. Potrei citarle: Quando l’automobile uccise la cavalleria di Giorgio Caponetti, La corsa dei mantelli di Milo De Angelis; Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas e ancora La meravigliosa utilità del filo a piombo di Nori… e adesso la smetto se no sembra che lavori per il nemico 😉
Capisco perfettamente il suo punto di vista. D’altro canto ho una massa enorme di libri da leggere, un numero destinato ad aumentare giorno dopo giorno ed in qualche modo devo stabilire una priorità.
La mia personalissima tecnica del “dimmi chi pubblichi e ti dirò se mai avrai occasione di possedere il mio denaro” ha il duplice risultato di aiutarmi nella cernita e di farmi sentire a posto con la coscienza per aver disincentivato l’editoria spazzatura.
Perché non posso credere che nel momento in cui hanno avuto in mano quel libercolo non si siano resi conto di quanto scarso fosse. E’ vero che i gusti restano una cosa soggettiva, ma soggettivamente non condivido la loro soggettività.
Detto tutto questo ho inserito Bar Atlantic nelle cose da leggere, visto che siete voi a consigliarlo fingerò di non conoscere la casa editrice.
Ovviamente alle pubblicazioni on demand non può essere dato largo spazio, io però voglio segnalarvi LA SEGRETA VERITA’ di Michele Lurenzana, un giovane autore che ho avuto il piacere di conoscere alla presentazione del suo romanzo a Modena.
I numeri dietro questo POD sono notevoli, e tra i suoi lettori ha anche Francesco Mandelli e Paolo Cevoli.
La trama tratta delicate vicende famigliari, seppur celate in un finale capace di riscrivere l’intera storia letta.
Sperando di avervi messo un po’ di curiosità, vi segnalo il sito ufficiale del romanzo http://www.lasegretaverita.tk
G.P.
Ciao, Giorgia. Sai, l’editoria tradizionale offre una piccola garanzia: che qualcuno abbia creduto nel testo, lo abbia letto, corretto e (si spera curato). Per questo mi occupo di autori pubblicati in modo tradizionale. E già significa confrontarsi con una cinquantina (e più) di uscite giornaliere!
Comunque sia, sono per natura curiosa e sono andata a leggere l’incipit. Ti confesso che non mi convince granché…
Però grazie per la segnalazione, a presto!
Chiara
Chiara, come non condividere il tuo pensiero!
E’ anche vero che, oggi, per trovare spazio nell’editoria spesso bisogna armarsi di “agenzie letterarie” e tanti soldi, poi certo ci vuole l’IDEA alla base di tutto.
Da oltre due anni spulcio sui siti di pubblicazioni POD e mi guardo attorno, tanti si improvvisano autori fai da te, riempiendo le loro pagine di errori e sintassi da cui scappare. Altre volte ho trovato scritti originali, ben costruiti e con alle spalle certamente tanta buona volontà. Il libro che ho segnalato qui sopra è uno di questi, e mi è spiaciuto non poter trovare una condivisione positiva da parte di una grande intenditrice come te. Tuttavia è proprio questo il bello del magico, e complesso, mondo editoriale.
un grosso saluto. giorgia
Ciao Chiara! Spero di risentirti nella prossima stagione di “tutto esaurito”.. sei l’unica che è riuscita nell’impossibile missione di farmi avvicinare alla lettura! Grazie mille, a presto.
Ciao, Miki! Wow! E allora vediamo di continuare così anche quest’anno (sì, son scolastica, per me l’anno nuovo inizia a settembre ;-))
Che bello tornare indietro nel tempo, ritrovare un mio commento, lasciamo stare che avevo un altro nome e rileggerti dopo aver letto un romanzo da te suggerito. Eh sì, parliano di BAR ATLANTIC, per me è stato una rivelazione, una lettura gioiosa, la scoperta di una scrittura molto originale. Bellissimo davvero e sorprendente perchè il luoghi narrati sono proprio quelli vicini a casa mia. Lo sto consigliando un po’ ovunque ed è finito in vetrina in una deliziosa libreria di provincia, grazie al mio tam-tam.
PS. oltre alle librerie nel senso di mobili, sarebbe carina la rubrica librerie-negozi.
Tu mi istighi e io già mi immagino a zonzo per la città e per la regione, e per il Paese 😉
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