Eccoci arrivati alla parte più bella.
Sarebbe a dire? Quella in cui io e Gaia Conventi ci riposiamo e voi scegliete il vincitore!
Come promesso, infatti, noi siore giudicesse ci siamo riunite e abbiamo selezionato i cinque testi che riteniamo papabili per il podio. Ha regnato la concordia (anche per quanto riguarda il Tramiro…) non che avessi dubbi, ma le conferme allietano sempre.
Sulla mia pagina Facebook troverete i testi pubblicati in cinque diverse note. Il vostro compito? Leggere e votare con un “mi piace” (potete esprimere più di un voto, massima libertà!). Le votazioni saranno aperte fino al 27 febbraio. Il 28 sarà incoronato il vincitore (anche quello del Tramiro!).
Di seguito trovate i link dei racconti in rigoroso ordine alfabetico.
– Gabriella, Massimo, il calzino e la biondina di Antonella Zanca
– Giallo denso di Grazia Lodigiani
– L’avamposto di Marco Baggi
– L’ultima al bar di Marco Maggioni
– Musica madre di Marco Berrettini
Complimenti ai finalisti! E un grazie a tutti quelli che hanno partecipato.
Buona lettura e buon voto.
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116 comments
Bene, ma per il tramiro si saprà solo il vincitore, giusto? Attendo quello. 😀
Dai che ce la puoi fare 😀
Ahahahahahaha! Inutile che tentate di corrompere la siora Conventi, il Tramiro va solo da chi se lo merita! 😉
Spero solo di non aver esagerato con le stranezze nella trama. In fondo ne bastava una, ma per dare un ampio ventaglio di scelta, ho abbondato. Come dicevano i latini? Abundum est in quoque uov.
Sono ragioniere, scusate.
Il ragioniere di ragione ne ha da vendere…! E le stranezze son sempre bene accette 😉
Se non c’è limite coltivo qualche speranza. 😉
Sei troppo poco scarso per un tramiro. Cioè, a scrivere poesie di merda sei un fenomeno ( 😀 ) ma per un brutto racconto ci vuole ben altro. Posso fartifare un corso da un tizio che conosco, che oltre che scrittore è anche regista, attore e tante altre cose belle 😀
Aspetta, non si parla di brutti racconti, ma di incongruenze nella trama. Se ci pensi, è ben diverso.
Eh, appunto: immagina uno che non sa scrivere E IN PIU’ scrive trame incongruenti. Non c’è partita! 😀
Uhmmm… forse allora ho travisato lo spirito del concorso. 🙁
AHahahahaha muoio!
E io ci scrivo su un racconto. Brutto stavolta. Se l’incongruenza non basta… 😀 😀
è un duro lavoro, insomma 😉
Ma io sono un duro. Da buon sardo. 😀
No, no. Qui di parla anche di brutto! E di follia. Sgangherata. E altre amenità…
La follia c’è, ma se per sgangherata intendete qualcosa di involontario, ho toppato. Mah… nel caso leggerò la motivazione del tramiro per capire cosa serviva. 🙂
Un tizio molto interessante, direi…
Talmente interessante che quasi quasi mi farei stalkerare da lui, guarda… U__U
Incongruenze a raffica… brutto… follia…. sgangherata… e altre amenità… Ok.
Forse, almeno per il tramiro, ho speranze! 😀
Alberto! Il Tramiro è un cucciolo speciale, direi che è un onore accoglierlo 😉
Ovviamente! Sarebbe un successore di tutto rispetto per Mango, il pesce rosso che mi abbandonò 11 anni or sono ingozzandosi di mangime! Mi auguro che il Tramiro abbia un minimo di contegno in fatto di ingordigia 😉
Sì, quando sarà incoronato il vincitore ci sarà anche il Tramiro 😉
Grazia Lodigiani è una mia amica e quando ci vediamo parliamo sempre di libri e anche di te!!! Complimentoni a tutti!
Parlate sempre di libri e pure di me? Passi la prima ma la seconda… 😉
Sì, complimenti a tutti! E un bacio a te
Passioni comuni…
Li sto leggendo. Posso lasciare un commento anche sotto quelli che non avrò votato con il Mi piace?
I commenti sono liberi! Che si sia votato o no, si può commentare.
Bacio!
ritenterò al prossimo tramando 😉
Bravo! Così mi piaci! Ciao, Michele e grazie per aver partecipato.
grazie a voi, è stato comunque divertente 🙂
E mentre la stampante verga i testi dei cinque valorosi finalisti – di cui avidamente leggerò tosto le fatiche loro – non posso, se la sincerità di questi tempi conviene non ottenebrar ancora, che profferire e profferir di nuovo la genuina dispiacenza che, dell’anima, seppur manifestabile in più e più afflati di doglianza, poteri trascrivere in un solo attimo e in un solo «Uff…»…
E a scansar d’anticipo l’ipotesi che alla giuria (giammai!) io voglia lamentar, aggiungo in rapida sequenza e senza freno, il fresco gettito che a me rivolgo nell’istante stesso in cui, medesimo, io scrivo…
Sarà che era, niente meno!, un tantinello brutto, e tutto qui?
Che era brutto e brutto al punto tale, che destinato non potevi esser che all’aulico Tramiro?
Che dei 18 mila graffi non v’era l’obbligo, e tu tediasti con l’arrivarci sì tanto vicino?
Che ad arzigogolar intrecci sol di rado si sfugge al fritto ed al pasticcio?
Che a furia di mezzi detti e sottintesi intieri, il punto non arriva e a nascondino gioca?
Che inutili complicatezze fan da quinta e celano a chi legge la sostanza?
Che tanto e tanto brutto al vero era, che la sentenza incidere dovrai con l’equazione «scrivere, ugual, non è per te»?
…
Uff… 🙂
PS: Tramiro o non Tramiro. Questo è il problema… psicoanalitico.
Il Tramiro è pronto, verrà inviato con la sua casetta ma senza mangime (a quello dovrà provvedere il vincitore). Ovviamente, in qualità di Presidente della Lega del Tramiro e del Tramismo, sarà mia cura presentarmi personalmente sullo zerbino del vincitore per controllare che il Tramiro sia accudito come conviene. Le visite saranno a sorpresa.
Ricordate che al Tramiro non va dato cibo dopo la mezzanotte, non va bagnato – con acqua, la grappa invece va bene – e occorre accarezzarlo sul cucuzzolo quando si è tentati di scrivere una cacchiata. A quel punto il Tramiro, nella sua immensa misericordia, morderà la mano del proprietario. Il poveretto, grazie al provvidenziale intervento, non potrà scrivere per un tempo che varia dai dieci giorni al mese e mezzo. Un tempo sufficiente per rivalutare il testo in questione.
Ce ne sono tre che mi piacciono, lo scrivo anche qui: uno è fantastico, uno fantastico meno e il terzo bello +.
Gli altri insomma… non dico nulla.
Coro da stadio: vogliamo sapere, vogliamo sapere…!
😉
Però son contenta, davvero.
Uao, che soddisfazione essere fra i finalisti, grazie! 🙂
Però il mio cognome è Baggi, non Braggi… ;);)
Era per vedere se stavi attento 😉
Adesso è tutto a posto! E pardon, non ho la erre moscia, ho la erre che si intromette…
Comunque il/i nome/i è/sono giusto/i : Marco. 1, 2 e 3. Bisognerebbe parafrasare Wilde e scrivere un “La fortuna di chiamarsi Marco” e poi lasciar che vinca una donna.
Sì, in effetti…
Infatti, per giustificarmi con il povero autore, mi sono aggrappata alla faccenda del nome-incolla: a furia di reiterare, il cervello mi si è inceppato! 😉
Ragazziiiiiiiii!
Veni, vidi, lessi… e capii che ho VINTO IL TRAMIRO!
Spiego…
La strategica (ma prevedibile) noncuranza delle due giuriste è simbolicamente chiara come la luce del sole e tagliente come la definitiva lama del patibolo!
Chiarissimo è chi della cinquina merita lo scettro e chi secondo sta in compagnia del terzo ad occupar lo stesso podio, ma cribbio! dico io, com’è possibile! che al quarto o al quinto posto (al massimo) non siano finite, di default, le pagine vergate da chi scrive? Avrebbero di certo reso una quaterna la triade che a tutti or pare quella vincente!
Losche manovre e mercimoni vari si celano nel cor della faccenda? Mmmh… non credo! Tant’è palese ciò che dico e tanto ovvio è il suo concetto, che basta aver rispetto per l’attesa, onde per cui poi s’appalesa che non ci fu dispetto o negazione, ma solo trascendenza ad altro rango, ad altra premiazione! (il Tramiro… sic!)
Polemicaaaaaaa! :-O 😀 😉
Veni, vidi, persi?
Uff…
Io muta sono.
😉
Beccata!
Mi sento molto rock’n roll oggi 🙂
Ciao Grazia!, ti piacerebbe scambiare due chiacchiere con l’assoluto dominaterore della sezione “Tramiro d’oro” 2014?
Volentieri. Dove ti scrivo?
Mi sono divertita assai a leggere i finalisti. Tre su cinque mi sono piaciuti. Credo che si contenderanno il primo posto in due, tra cui uno che proprio non mi piace. Il mondo è bello perché è vario. Ps: toglietevelo dalla mente il tramiro è mio: il mio racconto è senza trama, non rispetta i canoni del racconto e ti lascia più che con il fiato sospeso con la “fiatella” che in veneto sta per “alito cattivo”. Non c’è partita siori e siore mie. 🙂
Daniela mi dispiace, ma le giuriste che non giurano ma giudicano e tacciono, con il loro tombale silenzio (leggi più in alto) e l’illogica estromissione dello scritto mio dalla cinquina finale, ha solo ed una sol significazione: M’hanno tramirizzato…
uff
Stranezze? E pensare che io mi son limitato…
neanche una polemicuccia? Che mestizia.
(Mah, son tutti sotto tono o è la Conventi che ha terrorizzato le folle 😉 )
La Conventi è solita terrorizzare i folli. Fatevi due conti. 😉
(Per il momento è tutto tranquillo e non mi par vero 🙂 )
manco a dire che ha fatto, che so, un video in cui minaccia i potenziali sollevatori di polemiche con una mannaia
Mannaia, ma no, no… che paroloni! Mannaia! Sarà stato un coltellino, una forbicetta per le unghie… ogni siora che si rispetti porta una lama in borsetta. Voglio dire, ti ci specchi, tagli i mignoli dei seccatori e ci fai pure un video.
Ecco.
oddio, in effetti non era una mannaia, devo aver visto male.
Era un coltello da macellaio.
Ergo io sono sano di mente?… (disse Oliver mal celando una certa amarezza per una frase che intese come indirizzata a lui. Un’amarezza che avrebbe corso il rischio di manifestare con parole più consone al suo stato d’animo, ma che per fortuna rimasero inscatolate nel suo testone, 40% aria, 30% Baricco, un pizzico ma proprio un pizzico di buon umore e tutto il resto ciccia: “Col cazzo che accetterò di buon grado il vostro fottutissimo tramiro!”) 🙂
Il Tramiro s’ha da fare e accettare 😉
E poi fottutissimo no, non ci sta! Fa tanto filmone americano. Tutta colpa del doppiaggio: gli americani dicono fucking noi diremmo merda, cazzo, cacchio… Ma sulle labbra proprio non ci azzeccano, le labbra vanno per i fatti loro! E allora ecco il profluvio di fottuto (pure di dannato…). E come se non bastasse, ecco che escono dai film ed emigrano nei racconti, nei romanzi e pure nei commenti 😉
insomma, un disatro! 🙂
… e comunque poi quel “fottutissimo” l’ho trattenuto in un bel 40% d’aria…
… e come la mettete con la stampa? Cose direte per esservi fatte sfuggire il vincitore del tramiro un secondo dopo la nomina (frettolosa) dei 5 finalisti? (chiese Oliver spavaldo e caciarone per nascondere a se stesso ben altre spavalderie: “Col membro che vi do il mio indirizzo!”) 🙂 😀 😉
PS: membro fa molto L’amante di Lady Chatterley nelle prime traduzioni degli anni quaranta…
.
Guarda che a concorrere per il Tramiro sono in molti. Sarà lotta dura 😉
(E non ci faremo scappare il vincitore, giammai!)
Chiarissima e Carissima Chiara BiEmme, le tue depistazioni son or tardive ed impacciate…
Ragazzi buongiorno ho vinto un permesso premio dal carcere per buona condotta, pertanto non cominciate con i soliti che bello Steve e’ tornato , evviva, evvai, frenate l’entusiasmo, sono qui solo perche’ come con Sanremo posso giudicare solo Tramando 2014, e come potevo perdermi questa fantastica iniziativa? per ora ho letto solo il calzino e la biondina…unico giudizio, che noia mortale ragazzi, ma Chiara a te proprio i racconti sugli anziani la morte e le ambulanze ti fanno sbroccare (vedi Tramando dell’anno scorso) concordo appieno o Appiano come vuoi te con Antonio Viani che scrive “Poco slancio originale” noioso, lugubre poco originale, “frasi paletto” buttate a vanvera solo perche’ bisognava menzionarle, eppoi settemila nomi da ricordare in quattro righe Gelpy Carla Gabriella Massimo Paola Pamela Piera Willy, mi sa che questa signora faceva l’insegnante visto che anche sul punto di morte fa l’appello come a scuola, vabbe’ la prima per me bocciatissima, confido negli altri 4
Punto 1: le giudicesse hanno selezionato ciò che ritenevano selezionabile.
Punto 2: la narrativa vive di conflitti e problemi. Se non ci sono quelli non c’è narrativa. Quindi si rassegni, morte, dolore, malattia, vecchiaia sono e saranno sempre temi gettonati.
Punto 3: si legga gli altri quattro e mi sappia dire.
Con stima,
giudicessa Chiara 😉
Punto 1 le giudicesse sono bellissime pertanto possono dire quello che vogliono
punto dos la narrativa vive di conflitti e problemi ma anche di gioia e felicita’ nascite ed eventi lieti non per forza dobbiamo trovare un morto sulla strada, un’ambulanza, una camera mortuaria, Dario Argento che ammazza il cattivone nel sottoscala per fare narrativa
punto 3: sei una grandissima
con altrettanta stima
Insisto sul punto due: e vissero felici e contenti. Punto. Non è un caso. Le cose belle sono statiche. Non muovono il racconto. funzionano lo spazio di una riga, e poi annoiano. Questo mica vuol dire leggere solo roba triste! Il contrasto tra tragico e comico per me è magia pura. Mica facile, però. E poi lo sai: è molto più facile far piangere che ridere.
P.S. Fingerò di non notare la captatio benevolentiæ: mi prendo i superlativi e me li porto a casa 😉
Secondo racconto: Giallo denso, scritto bene, perlomeno riletto due volte per cercare di capirlo meglio e cogliere tutto quello che l’autrice voleva dire, a parte la moglie in preda ad una vera depressione post-parto e ad un marito che ha capito che il figlio potrebbe anche essere del pittore mi sarei aspettato un qualcosa di piu’ movimentato, e’ un quadro ridipinto su tela di quando un padre torna a casa dal lavoro, ripeto brava per come e’ stato scritto, bello fluido e non annoiante ma manca una storia,un racconto, la suspance, il classico colpo di teatro, insomma me lo sarei aspettato alla fine, comunque tutto sommato decisamente meglio del primo racconto
dimenticavo….. “captatio benevolentiæ” mi stai dando del leccaculo? si un po’ voleva esserlo ahhahahah ma i complimenti erano sinceri, leggevo pero’ ora gli altri commenti, ma perche’ siete tutti cosi’ interessati piu’ al TRAMIRO che a tramando, vi sentite cosi’ inadeguati per scrivere un bel racconto?
Ritornando a giallo denso, solo un appunto, visto che anche quest’anno sono stato eletto campione mondiale di cluedo, volevo sapere se questo caro Franco o Franco era passato a farsi tre o quattro aperitivi prima di rincasare, la scena se non ho capito male io e’ questa, lui torna a casa lei incazzata a bestia perche’il bambino non dorme mai,lui che fa? spara la radio a manetta, la moglie lo cazzia e allora per ripicca entra in cucina, accende la luce che col giallo denso riflette tipo studio televisivo della domenica sportiva su Paola Ferrari, e pretende che il bambino continui a dormire? caro Franco tu te le vai a cercare pero’!!!
Praticamente uno Stoner… soltanto un po’ più movimentato… 🙂
Steve, stasera getto la spugna… ricarico le pile e domani sarò pronta, pronterrima per gli altri due racconti! Sono certa che mi darai soddisfazione.
Adesso vado a fare due coccole al Tramiro. Tramando non ne ha bisogno, di coccole intendo 😉
A parte che mi sono innamorata di Steve (e lui ancora non sa che disgrazia gli sia capitata), non ho capito se è concesso in questo frangente che io gli risponda o meno, o se devo rintanarmi in cucina col pittore e tornare a fine mese.
Però leggerlo mi ha fatto venire un’idea quindi scrivo a Chiara dell’idea.
Grazia
PS: Ovviamente mi sono innamorata di William Stoner due anni fa, quando ho letto la sua vita, la sua “stupida, piccola, vita”, come avrebbe detto qualcun altro – nel caso non fose sufficientemente chiaro.
Certo che è concesso! Il pittore dovrà aspettare 😉
Ci si innamora sempre di chi non corrisponde (un classico) e delle vite che si vogliono esorcizzare immaginandosele distanti (Stoner). E se ti capita una stronza (o uno stronzo) finisci pure denunciato per stalking… :-O
Le mie congratulazioni al pittore.
LSOTT
Oliver, mi stai dicendo che Steve non ci sta?
Torno presto per il resto.
No, sto dicendo che se Steve è gay e tu insisti, la parte buona che è in lui (la femmina), devastata dai turbamenti innescati dal tuo insistente tacchinaggio, ti si ritorcerà contro, ed il pregevole “Giallo Denso” finirà tra gli allegati alla denuncia per stalking che Steve sporgerà, alla stregua d’una molto plausibile pistola fumante.
Buongiorno ragazzi, nessuna denuncia tranquilli, sai quante me ne sarei gia’prese io….. sono allergico, in quanto al fatto di essere gay, bhe non lo sono, in quanto all’amore, ben venga quello platonico o epistolare
Finito di leggere l’avamposto, il terzo racconto, devo dire che e’ particolare per il suo genere militare, anche se personalmente ho fatto l’obiettore pertanto non in perfetta sintonia con tutto cio’ che riguarda armi ed elmetti, scritto secondo me in maniera molto buona, semplice e se vogliamo un po’ angosciante, ora passiamo alle note negative: questo racconto secondo il mio modestissimo parere ha saltato innanzitutto un paletto, l’autore cita nel testo.”Jean appoggiò il fucile alla parete, rassegnato all’incedere della noia. Estrasse la borraccia e si versò un poco d’acqua nel bicchiere della gavetta, porgendolo infine a Lance. «Hai sete?»
La sua voce venne però sovrastata da un’immane esplosione, che scosse l’intero avamposto.” ora e’ da esaminare il lasso temporale della consegna del bicchiere al boato della bomba, ho ricostruito in studio da me un esatto plastico rubato a Porta a Porta dell’avamposto delle presunte dune e del presunto finto attacco nemico, secondo me dopo deduzioni millimetriche e di balistica di alta scuola posso affermare che Jean il bicchiere d’acqua lo ha sicuramente bevuto e d’altronde lo afferma anche l’autore “si verso’ un poco d’acqua nel bicchiere porgendolo INFINE a Lance, se non avesse messo infine voleva dire che l’aveva versato e l’aveva dato a Lance invece infine (anche chiaramente nel gergo militare ) significa che una sorsata lui gliel’ha data di sicuro e infine cioe’ quello che e’ rimasto (sputi compresi) l’ha girato al novellino, il quale forse non si sa se ha fatto in tempo a berlo oppure no, ma e’ ininfluente, ora il paletto era chiaro diceva “Mi verso un bicchier d’acqua ma non lo bevo” non “verso un bicchiere d’acqua alla recluta e questo dice che e’ un po’ solido e non lo beve, pertanto questo racconto e’ assolutamente da squalificare, spiace spiace perche’ piaceva ma e’ cosi’. Poi parla di un pianeta? ma quale? con forza di gravita’ simile ala terra, con aria simile alla terra (visto la complessita’ di gas presenti nell’aria basta uno starnuto per mandare a fuoco l’intero sistema solare) con costi bassissimi per raggiungerlo visto che ci mandano pure i carri armati, con ponti radio visto che usano le ricetrasmittenti e pure con l’orologio e perche’ no forse forse i campanili.
Un ulteriore appunto ma dentro l’avamposto i soldati come ci arrivavano? o bendati come un camorrista latitante appena acchiappato oppure ipnotizzati da Casella e & C. o in anestesia totale, come fai a non accorgerti che stai entrando dentro un set cinematografico? questo dice pure ahha ho sentito che la guerra sta per finire, ma quale guerra amico? sei a Cinecitta’, tutto finto come a Gardaland, abbello ripijate.
Ci fosse stato Steve, sarei in finale… sigh
Steve? Da Tramando e Tremendo… ahahahahahahah 😉
prossimo anno amico ti mando in finale di sicuro, mi faccio assumere a tempo determinatissimo, giusto per lo spoglio, dalla bookblister magazine
Eccomi qui, sul finire di un bigio pomeriggio milanese a parlare di colori forti.
Il giallo non è il mio colore preferito: è il colore preferito della moglie di Franco che ha un animo romantico e profondamente idealista. Che crede in quello che fa, sposarsi e fare figli compreso. Che crede che la vita possa essere attraversata sorridendo, basta avere un complice al proprio fianco. Che crede anche nelle favole, con un lieto fine insito già nel durante. Che non è depressa ma si sente profondamente sola.
Non ho mai vissuto in una villa a schiera ma i miei autori preferiti me ne hanno fatto conoscere un sacco, di villette a schiera e di piscine gonfiabili, di prati grandi come fazzoletti e di zone residenziali fintamente serene.
Ho avuto però un quaderno azzurro e un marito distratto da altro nella mia vita.
Mi piace pensare a Franco come a un uomo che sa di essere arrivato da qualche parte ma che non sa bene dove. Mi piace pensare a sua moglie come a una che deve ancora partire.
Il pittore, ragazzi, c’entra davvero poco con tutto quanto, se non che senza di lui le pareti non sarebbero state gialle.
Grazia
PS: se volete il racconto in un’altra lingua, contattatemi privatamente.
A me Grazia piace pensare che la moglie di questo Franco o Franco non partira’ mai, nel senso che e’ gia’ spenta ancora prima di nascere, una donna di una noia mortale che nemmeno al circolino terza eta’ la farebbero entrare e soprattutto mi piace pensare che le donne (molte) per fortuna non siano cosi’
Cambiando discorso invece e ritornando su l’avamposto, non so l’ho riletto tre o 4 volte e piu’ lo rileggevo piu’ avevo quella sensazione strana come dire di…. assorbimento ecco insomma qualcosa di analogo lo avevo gia’ visto sentito ma non ricordavo esattamente dove, poi dopo tre ore una luce, un barlume di saggezza, l’ultimo che mi e’ rimasto; il cassettino della memoria citato dal milionario di Gerry Scotti, e come per magia eccolo, la sentinella di Brown, allora dal racconto si evince chiaramente che un minimo di spunto sia stato preso da quel libricino con un minimo di personalizzazione e un finale tutto nuovo ma se volete leggetevi questo articolo, magari mi sbaglio ma a me fa tornare in mente qualcosa, cosa ne pensate solo una mia idea ?
http://ilfuturotornato.com/2013/01/17/frederic-william-brown-la-sentinella/
Eccomi, arrivo anch’io a “commentare” il commento… 😉
Innanzittuto un grazie a Steve per la particolare rilettura del racconto, capace di farmi notare alcuni elementi interessanti. Aprendo il link segnalato, mi sono ricordato di questo bellissimo racconto, letto ai tempi delle medie; sinceramente non è stato questo un punto di partenza per il mio scritto, ma piuttosto i fumetti fantascientifici di Alfonso Font, che mi hanno sempre appassionato.
Sul fatto del bicchiere bevuto o meno, credo sia abbastanza chiaro che l’azione venga quasi subito interrotta dalla prima esplosione, lasciando il povero Jean con la paura addosso e il bicchiere in mano. Per quanto riguarda altri elementi, ho deciso di lasciar spazio alla fantasia del lettore, senza appesantire il narrato con lunghe spiegazioni; nella mia testolina immaginavo comunque un pianeta simile alla Terra, perennemente uggioso e avvolto dalla nebbia, sul quale astronavi scaricavano senza problemi uomini e mezzi (perchè comunque capaci di coprire lunghe distanze).
A parte qualche elemento “futuristico” (come le astronavi o la barella motorizzata), mi è piaciuto fondere tali aspetti con altri più odierni, come l’orologio, il fucile mitragliatore o gli immancabili sacchi di sabbia, in un mix che, non davvero perché, mi affascina molto anche nei videogiochi o nella letteratura.
Non sono solitamente avvezzo ai testi brevi ma, aldilà del risultato finale, credo sia un’ottima occasione per mettersi in gioco e soprattutto migliorare.
Grazie ancora per la lettura…
Volevo dire “non so davvero perché”…. Dannata fretta! 😉
Bravo Marco!, ma avresti potuto fare riferimento, per i tuoi fondali, alle piattezze meneghine fumose di smog, scolorite e senza vento… Che senso ha avuto ricorrere all’iperspazio?… 😉
Truman, orgogliosamente ex (milanese)
PS: ora non m’attaccate la “pippa” sugli scorci, su certe albe, su certi angoli che ecc. ecc… Ci vedo benissimo, io. Ed è questo il problema… 🙂
Grazie a te Marco, non sono un critico e non sono nemmeno la pagina 46 (questa e’ solo per veri intenditori) sono il classico rompiballe che si diverte a spulciare i testi e dire la propria su uno dei pochi blog educati e senza censura in rete.
Detto questo, ho letto stamattina il quarto racconto, quello del bar tanto per intenderci, fantastico, spettacolare il numero uno per incongruenze e spunto di critiche, pero’ visto che oggi e’ sabato ed e’ stata una giornata lavorativamente parlando pesante, rimando il mio giudizio a lunedì, riordino le idee faccio due verifiche, chiamo la capitaneria di porto per conferme e poi esporro’ il mio responso…come sempre se posso Chiara, auguro a voi tutti un buon week-end
Ho come l’impressione che si parli di Settimana Enigmistica…
Comunque. Attendiamo il responso e ci godiamo la domenica!
Un abbraccio a tutti i lettori, i critici, gli autori, i frequentatori di bar 😉
Chiara
Ragazzi buongiorno, eccomi, allora vorrei analizzare con voi il racconto dei 4 amici al bar, parto da un piccolo antefatto, cerco se posso di non leggere mai e dico mai il titolo di un libro, sono come un bambino il giorno di Natale, adoro la sorpresa, ho sempre odiato, anche al cinema quei film dove ti fanno vedere la fine e poi appare la classica scritta…6 mesi prima, che odio, che incazzatura, non li sopporto, cosi’ ho fatto anche su questo racconto, clicco senza dare importanza al titolo volutamente sovrappensiero ed inizio a leggere… il racconto in pratica si articola in quattro parti assolutamente slegate tra loro, una prima parte dove ci raccontano di fisica, geofisica quantistica e strani algoritmi, tutto per dire che cosa? che questo tizio ha un amico d’infanzia. Sembrava quasi che l’autore fosse mia suocera, che quando mi deve raccontare che e’ stata dal panettiere inizia a narrarmi da Gesu’ di Nazareth che fece il miracolo, ma soprassediamo, vai, bene, allora parleremo di amicizia bello dico tra me e me, racconta di questo suo amico, Max a 16 anni pesava 95 kg mi sembra un tantino sovrappeso a meno che non sia alto 2 metri ma poi dice che e’ un’impareggiabile compagno di squadra a calcetto, ora il calcetto e’uno sport dove la corsa la fa un po’ da padrona, sto Max lo vedo un tantino in difficolta’ a meno che non me lo mettano in porta in orizzontale, vabbe’ facciamolo dedicare alla batteria, pero’ visto che e’ negato l’autore afferma che potrebbe sempre fare il fabbro, ma perche’? non e’ che se uno fa l’idraulico puo’ sempre fare il ginecologo perche’ tanto e’ esperto di falle, perdite, e guaine , se avessi chiesto al povero John Bonham di aggiustarmi il cancello della villetta probabilmente mi avrebbe incendiato casa, e’ una teoria che non regge. sto Max allora lo mandiamo a farsi una pinta e a giocare a flipper, e qui racconta esattamente qualcosa di gia’ visto da Oscar Pettinari, pero’ siccome mi hanno appena premiato come campione europeo di indovina chi, tra me e me pensavo batterista, fa discorsi filosofici, gioca a flipper, beve birre, grassottello ma vuoi vedere che sto tizio e’ proprio Carlo Verdone.
Da li passa al secondo personaggio che come gia’ detto da qualcuno e confessato dall’autore e’ stato un po’ scopiazzato da Tognazzi in amici miei, che tra l’altro pure questo non centra nulla con Max, ora arriviamo al piatto forte, passa un quarto del racconto a raccontarci del cesso del locale, uhm che bello, che cosa interessante, anche qui con mille incongruenze, dice che le donne non ci vanno, bene pero’i maschi ci mettono i numeri di telefono, ottimo allora un locale gay dev’essere, ma il top lo tocchiamo con la frase che l’autore fa sua “Lei è entrata nel mio cuore senza ferirmi l’anima.” ma che cazzo vuol dire? ops scusate ho scritto cazzo, al limite ha un po’ piu di senso scrivere “lei e’ uscita dal mio cuore senza ferirmi l’anima” quando qualcuno ti entra nel cuore come fa a ferirti? a meno che non lo faccia con una balestra in mano, ma poi continua: «Questa è la vita amico, tutti giriamo in tondo, attorno a qualcosa che vorremmo avere ma che non riusciamo a ottenere. Mentre giriamo ci avviciniamo, ma la forza centrifuga ci impedisce di raggiungerlo veramente. È la vita amico. Altre volte invece ce l’abbiamo ma non lo consideriamo, vedi? Verso un bicchiere d’acqua ma non lo bevo… è stupido? Non importa.» non e’ stupido e’ semplicemente una boiata spaventosa ma che mi sta a significare sta frase? ma di cosa stai parlando giriamo in torno a cosa? al falo’ come gli indiani, al miele come le api ma a che cosa? forza centrifuga? ma di cosa parli amico del tritatutto moulinex? poi la frase paletto buttata li’ tanto per metterla; finisce il racconto con ” La vita è piena di misteri e non tutti hanno una spiegazione” secondo me il tuo e’ uno di quelli del perche’ sia tra i 5 migliori.
Concludo anche se vorrei scrivere per due ore, ho tralasciato mille cose ma non posso dilungarmi ulteriomente, stavo rischiando addirittura di uscire dalle 18.000 del decreto legge Beretta Mazzotta ter. questo racconto e’ lungo, noioso, slegato, con dei personaggi costruiti con poca fantasia e per di piu’ senza trama.
con affetto
Meno male che sono rimasto fuori… Steve è un caterpillar… 🙂
Comunque secondo me Steve conosce l’autore dei “quattro amici al bar”, lo odia e scrive di conseguenza… 🙂 Quindi mi tocca fare l’avvocato delle indifendibili giurate che non giurano, per la scelta di questo racconto che invece a mio avviso mette in fila tutti gli altri… Trama? E dov’è la trama negli altri racconti?… Gli indizi “letterari” buttati lì a caso? E gli altri cosa hanno fatto?… Noioso? Divertente direi… Frasi un po’ a effetto e dal contenuto fragile? E che male ci fanno: meglio l’effetto che un contenuto “apparente”… Slegato e un po’ lungo? E’ dei cinque quello più scorrevole di tutti… Per essere un Joyce non basta mettere a caso un po’ di punti e virgole un tanto al chilo, poi lo so che ci piace dire d’averne letto con soddisfazione l’Ulisse ma ci tocca ammettere (sotto sotto) che è diecimila volte più “ganza” la scrittura d’un Busi o d’un Irving… almeno quando di Joyce non se ne vedono e ci si limita a scrivere bene divertendosi per quattro scimuniti al bar… 🙂 Un bravo! alle giurate (ma solo per questo!)…
Pensavo peggio… ahahahahaha! L’autore se sopravvive a te, è pronto per lo Strega 😉
Non entro nel merito che far la giudicessa impone imparzialità, però difendo la frase poetica: “Lei è entrata nel mio cuore senza ferirmi l’anima” pensa a una freccia che entra, un corpo che fende, trapassa… ecco qui c’è il moto senza dolore, sanguinamento, lacerazione.
Ma è poesia, suvvia, Steve, dai una lucidatina al cuore e fai il buono.
Però apprezzo l’attenzione con la quale hai letto il testo, non è mica da tutti.
Quindi grazie.
Chiara
Secondo me e’ la classica frase messa li per far effetto, quella che trovi nei baci perugina firmato da anonimo perché si vergogna pure lui di mettere nome e cognome su una cosa che ha scritto sotto stupefacenti
La poesia sì, spesso è stupefacente 😉
Ahhaaa Lo scomparso… meno male che io non ho nemmeno partecipato se noi sai Steve che due coglioni mi tirava
Lo scomparso… ti do ragione su quasi tutto, purtroppo finora dei 4 manoscritti non ho trovato nulla che a mio giudizio mi facesse impazzire, e sottolineo ed evidenzio col giallo stabilo boss A MIO GIUDIZIO , mi sembra di capire che dobbiamo andare un po’ come va la politica italiana, cioe’ scegliere il meno peggio, per quanto riguarda il nuovo talento, di questo racconto, visto che siamo al bar, l’unica cosa che somiglia a Joyce sono le Fruit Joyce
Ps No non conosco Maggioni, sicuramente povero sara’ un bravo ragazzo che si stara’ chiedendo, ma Steve capisce qualcosa di testi, letteratura, italiano,inglese francese e tedesco, la risposta la do io…NO non ne capisco nulla, riesco solo a leggere e dire questo mi piace quello no
Rieccomi, l’ultimo racconto in ordine temporale di lettura, “Musica Madre” questa volta ammaino bandiera bianca, dato che non so se sia una storia vera o inventata, (lo sapro’ solo guardando “c’e’posta per te” semmai volesse farsi vivo il papa’ dall’Australia) non voglio commentare per rispetto verso l’autore e verso i suoi ricordi, vi lascio solo dicendo che forse forse e’ l’unico che mi ha dato qualcosa più degli altri, pertanto per me siiiiii , Berrettini il premio Tramando 2014 e’ tuo
Berrettini, sei riuscito dove tanti hanno fallito, sei il premio anti-Steve 2014 😉
Acc… e qui l’hai provocato, poi guarda come s’infuma. 😛
Rettifico, Berrettiniiiiii ci sei? mi riprendo il premio, non avevo visto il tuo post in fondo al racconto: “Grazie a tutti. Se intanto vi va di votarmi anche in un altro concorso (questa volta a partecipare è un romanzo, un thriller che sta per essere superato dalla realtà degli ultimi avvenimenti in Venezuela) questo è il link:” ma stai scherzando o che cosa ?andando sul link segnalato per leggere il racconto bisogna entrare su un altro link e si viene reindirizzati sull’acquisto del manoscritto su amazon, ma che stai scherzando per davvero,ma che ti fai pubblicita’ alle spalle di Tramando, questo e’ un mezzuccio da quattro soldi, Tramando e’ un concorso serio non un mezzo per poter vendere sottocosto i tuoi lavoretti dal retrobottega, mi riprendo il Tramiro e mi fermo qui, se no se piu’ tardi piove mi metto pure a commentare Madreeee che musica
L’implacabile Steve…
Ma scusate Steve prima assegna il Tramando e poi ritira il Tramiro?
Hai ragione sono un cretino, il tramiro e’ tutto tuo truman non intendevo togliertelo ancor prima che te lo consegnassero
Ah ecco!, volevo ben dire! 😉
Però se il buon Berrettini non approfitta dell’impatto mediatico mondiale che nel mondo letterario il Tramando&Tramiro ha, quando diamine comincia a vendere qualche copia per sfamare il piccolino che ha a casa?… Ma cos’è questa, La Gabbia dei Senza Cuore?… E dai!
Truman, ci stavo quasi cascando, mi avevi quasi convinto a fare l’ordine..ma no, no non ho un kindle del resto
Mi sono fatto vecchio e mi confondo come mia nonna che mi chiamava Antonio, Osvaldo, Rebecca, Lorenzo, Carmelo prima di centrare il mio nome, sono troppi i premi da ricordare, sembra la notte dei telegatti, il Tramando 2014(miglior testo), il Tramiro (miglior trovata), il Tremoloni (miglior racconto riservato dai 90 anni in su) Il Tremonti (miglior racconto tra quelli che hanno pagato piu tasse), il Trappoloni (miglior racconto ma che in realta’ si finge bello ma e’ una vaccata solenne), Il Teneroni (miglior racconto premiato dallo sponsor), Il Traditori (miglior racconto tra quelli che usano sempre lo stesso testo per partecipare a qualsiasi concorso letterario indetto nel mondo) il Trombettoni (miglior testo tra quelli che sventolano ai quattro venti che il loro e’ il migliore) e molti molti molti altri che Chiara non ha ancora svelato, ma tranquilli siamo come al Luna Park signori, giu il gettone e si parte, si vince sempre e c’e’ sempre un premio per tutti.
Potrò dunque, di grazia, accettare solo e soltanto e solamente l’ambitissimo “Trombettoni”, a parziale riabilitazione dello sfregio subito… E sia…
… scritto di cacca, concordo… eheheh
Eraata corrige:1) il prezzo, 0,89€ era il minimo possibile
2) già che ci siete
3) il thriller non è il mio genere
4) chissàchilosa che almeno Steve
e poi, e poi, e poi(cit. Mina)
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