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Quelli che… i festival e le fiere del libro in Italia più che farli provano a farli

Torna Libriful, la telenovela per gli amanti del mondo dell’editoria italiana: cosa succede al Salone del libro di Torino e a Tempo di Libri, la fiera del libro di Milano? Manco a dirlo, guai!

Il 14 gennaio Corrado Peraboni si è dimesso e non è più amministratore delegato di Fiera Milano. In realtà a dimettersi è stato l’intero CdA della società meneghina per scongiurare il commissariamento. Che accade? C’è una inchiesta su sospette infiltrazioni mafiose.

Ora, come sapete se siete dei fanatici della soap Libriful, Tempo di Libri – cioè la neo fiera del libro milanese – è organizzata da una società che si chiama Fabbrica del Libro, ed è partecipata al 51% da Fiera Milano e al 49% dall’Aie, l’Associazione di categoria degli editori italiani (o meglio di alcuni editori italiani).

Perciò se Tempo di libri è tra le attività che rientrano nella gestione ordinaria, tutto bene, altrimenti si prospettano guai. Il prossimo CdA di Fiera Milano infatti non sarà nominato prima di aprile. Il che significa che non sarà possibile prendere decisioni che rientrano nella gestione straordinaria fino a quella data.

Inutile dire che in quel di Torino se la stanno ridendo a crepapelle. In effetti dopo tutti i gesti e le dichiarazioni da bauscia – vedi Corrado Peraboni che annuncia alle folle “Tempo di Libri sarà una kermesse unica poiché sarà in grado di arricchire culturalmente tutta la città di Milano”, vedi il presidente di Aie che insieme con Mondazzoli e Gems decidono di salutare Torino e farsi il proprio evento – questa è quantomeno una figuraccia. E rischia di essere anche un bel problema.

Mi concederei una risata breve, però. Perché se vado sul sito dell’Ibf del Salone del libro di Torino – la sezione dei professionali, cioè dove editori, agenti ed editor scambiano i diritti – mi trovo di fronte uno spettacolo tristanzuolo. A oggi, 20 gennaio 2017, il sito è criogenzzato all’edizione 2016.

Invece Tempo di Libri non ha perso tempo: ha una newsletter, organizza eventi di richiamo per la fiera (come quello con Asli Erdogan della settimana scorsa) e ha già permesso a tutti gli operatori di accreditarsi al Mirc, il Milan Internazional Rights Center, il corrispettivo dell’Ibf. Non pretendo il dinamismo da milanese imbruttito ma almeno aggiornare le date sul sito dei professionali all’edizione 2017 darebbe un senso di vitalità a questo cimitero di (non) informazioni.

Ricordo che una trasferta per una agenzia letteraria/editoriale e per un editore va organizzata per tempo. Quindi avere le informazioni non è un dato secondario. E se non vengo per vendere e comprare titoli, potrei pure decidere di non venire affatto.

Insomma, come ben sapete Libriful è la telenovela che racconta il tragicomico tentativo di realizzare un evento culturale in Italia, il Paese in cui alcuni rischiano l’arresto e altri paiono impagliati.

 

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