Scala – Geoffrey West

Scala – Geoffrey West

Sarebbero oltre 8 milioni le specie diverse di organismi che vivono sulla Terra, le cui dimensioni vanno da quelle del più piccolo batterio che pesa meno di un trilionesimo di grammo a quelle dell’animale più grande, la balenottera azzurra, che può arrivare a pesare 100 milioni di grammi.

La vita, con la straordinaria varietà di forme, funzioni e comportamenti che manifesta su un enorme ventaglio di scale, è probabilmente il fenomeno più complesso e vario dell’universo.

Geoffrey West è un fisico teorico di origine britannica e si è posto una interessante obiettivo, quello di misurare ciò che ci circonda, confrontando non solo gli organismi ma anche ciò che l’uomo ha prodotto in termini di cultura e sviluppo, dall’architettura al commercio, per andare a individuare – se esistono – le leggi che governano tutti i sistemi complessi, dalle creature alle “città e alle grandi aziende del mondo economico”. Ci sono delle regole oppure è tutto governato dal caos?

Quasi tutte le caratteristiche misurabili degli animali, piante, ecosistemi, città e aziende variano in scala con le dimensioni.

Che cosa accade, per esempio, se prendiamo diverse specie e, in funzione del loro peso e della loro massa, analizziamo la quantità di cibo necessaria alla loro sopravvivenza oppure il numero dei battiti cardiaci nel corso della vita? Scopriamo delle interessanti correlazioni.

Il numero medio dei battiti cardiaci nel corso della vita di qualunque mammifero è lo stesso, anche se quelli piccoli come i topi vivono solo qualche anno, mentre quelli grandi come le balene possono vivere cento anni o più.

Questo libro si pone lo scopo di capire le leggi di scala, la natura e l’origine di queste leggi, e conoscere come siano correlate tra di loro e comprendere così molti aspetti della vita. Per esempio, di riuscire a rispondere a domande curiose come le seguenti:

  1. Perché possiamo vivere per un massimo di 120 anni, ma non per 1000 o un milione? Anzi, perché moriamo e che cosa impone questo limite alla durata della nostra vita? È possibile calcolare la durata della vita sulla base delle proprietà delle cellule e delle molecole complesse che formano il nostro corpo? È possibile modificare tali proprietà ed estendere la durata della vita?
  2. Questa domanda può tranquillamente estendersi anche alle aziende: perché quasi tutte vivono soltanto per un numero relativamente ridotto di anni? Possiamo arrivare a predirlo?
  3. Perché i topi, che sono fatti sostanzialmente della stessa materia di cui siamo fatti noi, vivono soltanto 2 o 3 anni mentre gli elefanti vivono fino a 75 anni? E perché, nonostante questa differenza, il numero dei battiti cardiaci nel corso della vita è approssimativamente lo stesso – circa 1,5 miliardi – per gli elefanti, i topi e tutti i mammiferi?
  4. Perché smettiamo di crescere? Perché dobbiamo dormire 8 ore al giorno? E perché sviluppiamo relativamente molti meno tumori dei topi mentre le balene ne sono quasi esenti?
  5. Ci sono dimensioni massime per le città? O una dimensione ottimale? Ci sono dimensioni massime per gli animali e le piante? Potrebbero esistere insetti giganti e megalopoli giganti?

Ciò che è certo? Che si tratti di un organismo, di una città, di una azienda si tratta sempre di realtà complesse formate da un numero enorme di singoli componenti – che si tratti di molecole, cellule o persone – connesse tra loro.

È un libro imponente, come immenso e variegato è il concetto di scala; non abbiate timore se nelle prime pagine la materia vi parrà ostica, perché basterà procedere un poco per essere guidati dall’autore in queste indagini affascinanti grazie alla sua “voce” chiara e agli esempi che rendono tutto più semplice e immediato.

Viviamo in un mondo socioeconomico urbanizzato che si espande a un ritmo esponenziale.

Non si tratta soltanto di stupirsi e imparare ma di mettere a fuoco i pericoli che minano la sopravvivenza del genere umano. Sì, è in gioco la nostra stessa sussistenza e la domanda a cui dare una risposta è la seguente: a quale ordine di grandezza dobbiamo porci per consentire il futuro della nostra specie? In una parola si para di sostenibilità.

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