Option B – Sheryl Sandberg e Adam Grant

Option B – Sheryl Sandberg e Adam Grant

Quando siamo nel bel mezzo della vita, giovani e sani, quando siamo innamorati e ci sentiamo, non solo al sicuro, ma pure un po’ invincibili tutto ci appare tutto possibile. Superabile.

È quello che prova Sheryl. Lei che ha una bella famiglia, dei figli, ha un marito – Dave – che ama e che la ama. Poi, un giorno, per uno stupido incidente in palestra mentre sono in vacanza, Sheryl rimane vedova. E, di colpo,  è come se tutta la sua vita galleggiasse in un limbo privo di fondamenta.

«Nessuno mi aveva mai detto che il dolore assomiglia tanto alla paura» scrisse C. S. Lewis.

Parlare della morte è difficile ma lo è ancora di più parlare di come si deve affrontare un lutto, di come è possibile riprendersi e concedersi una nuova occasione. Vivere e non solo sopravvivere, sorridere, essere persino felici ma senza sentirsi orribili e in colpa per questo, tanto per cominciare.

Piantiamo i semi della resilienza nel momento in cui iniziamo a processare gli eventi negativi.

Nel cammino di Sheryl è stato fondamentale Adam, un amico psicologo – e coautore del testo – che le ha mostrato una via, la possibilità di una via. Cioè il famoso piano B.

L’opzione A non è disponibile. Cerchiamo quindi di tirare fuori il meglio dall’opzione B.

Abbiamo bisogno di un piano B non solo di fronte a un lutto ma anche quando le cose sul lavoro non vanno come avremmo voluto, quando non vanno quelle sentimentali, quando insomma i nostri progetti subiscono una violenta battuta di arresto.

E allora che cosa si deve fare? Sopportare le persone che ci parlano in quel modo odioso – evitando di parlarci davvero per non turbarci (o per non turbarsi?), trovando giri di parole insopportabili – poi dobbiamo sopportare le sparizioni. Perché è in questi momenti che capiamo chi c’è per davvero – la paura è contagiosa e la sofferenza mette in difficoltà – dobbiamo sopravvivere all’isolamento… ma dobbiamo soprattutto imparare ad ammettere ciò che proviamo per poter intravedere dei desideri e quindi la strada per poterli raggiungere.

Per qualche mese la frase che ripetevo di continuo era: «Mi dispiace». Non smettevo di scusarmi con chiunque.

Leggerete e trasporterete questo saggio/memoir nella vostra vita e vi sarà infinitamente utile. Non solo una carezza, sarà un aiuto concreto.

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