La bambina ovunque – Stefano Sgambati

La bambina ovunque – Stefano Sgambati

Un papà, un bravo papà chi è? Un uomo con istinto materno. Oppure, peggio, un mammo. Quindi, per capirci, un padre bravo (qualsiasi cosa significhi), presente, efficiente, amorevole non ha neppure un appellativo tutto suo? Il massimo che gli è concesso è di somigliare a una mamma?

Oggi mi rendo conto che esiste un momento stranissimo in cui si è sia genitori sia nient’affatto.

E il protagonista di questa storia sta vivendo sulla sua pelle che cosa significa stare accanto a una donna che diventa madre. A questo faro di luce che la illumina, alle mille attenzioni che riceve. Solo che lui, nella pelle e nelle viscere, questo grandioso cambiamento non lo percepisce.

Non ci sono movimenti, cambi di peso e umore, non ci sono segnali. Magari la pancia fosse una cupola di vetro trasparente, un posto in cui sbirciare dentro… La donna il cambiamento lo vive, l’uomo lo subisce.

I miei genitori chiedono naturalmente soltanto del padre, mai di me, che pure son stato figlio ma evidentemente quando un figlio diventa padre, be’ il figlio scompare.

E come si sente? Invisibile, un accessorio accatastato in qualche sala da aspetto, un tizio sempre un passo indietro.

Si sorride di fronte alle fatiche di quest’uomo che cerca di accettare questa cosa grandiosa, e parecchio minacciosa, che è la paternità. Una nascita certo, ma quando nasce un figlio un figlio smette di essere tale e diventa padre. È un piccolo grande omicidio.

È una incredibile distruzione creativa la nascita, l’importante è imparare a distruggere insieme. Ed è bello incontrare questa voce maschile, innamorata, spaventata e tanto sincera. È un uomo che ha il coraggio di mostrarsi con tutto il suo sé difettato e gli vorrete un gran bene (per non dir di lei…).

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