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Scrivo dunque sono

Scrivo dunque sono non è (solo) un corso di scrittura. È un percorso per dare senso alla scrittura che è un atto democratico, aperto a tutti perché nelle possibilità di tutti.

scrivo dunque sono Elisabetta bucciarelliScrivere “fa bene, ordina i pensieri, porta le emozioni in superficie e in circostanze particolari può diventare l’unica strategia possibile per sopportare l’insostenibile”. Aiuta a pensare e a vivere, quindi. E lo fa perché ci permette di metabolizzare i fatti indigesti. In un mondo che va di fretta la carta ha orecchie e ci ascolta.

Si dice che per conoscersi sia necessario guardarsi dentro. La scrittura è un modo per portarsi fuori. Diventare concreti, tangibili. Per maneggiarsi, sperimentarsi. E così parole, punteggiatura, l’io narrante prescelto… sono tutti strumenti per parlare di noi. “Scrivere è in fondo dipingere il proprio autoritratto con le parole.”
Ed è pure una occasione per conoscere il mondo: per scriverne tocca guardarlo, facendo un passo indietro, mettendo insomma la giusta distanza tra noi e le cose (troppo lontani siamo ciechi, troppo vicini siamo parziali) “ogni scrittura è un movimento sulla distanza”.
Conoscerci e conoscere ciò che ci circonda: se la scrittura può questo, è un superpotere!

Scrivere è un gesto, è un movimento (ci vuole il fisico, infatti, bisogna essere allenati!) e laBuccia con scrivo narrativa è movimento: show don’t tell, si dice, e per mostrare senza spiegare dobbiamo mettere in azione persone e cose. E anche l’autore è a sua volta costretto a questo muoversi incessante, come uno squalo che senza branchie è obbligato al moto perpetuo per cavare ossigeno dall’acqua. “Scriviamo muovendoci nello spazio, creiamo mondi, allarghiamo significati, ci spostiamo, e ogni volta che lo facciamo teniamo per mano, o siamo i capofila o gli imbonitori, i predicatori, le guide di chi ha deciso di seguirci, di leggerci e ascoltare le nostre storie.”

È una presa di posizione continua scrivere, perché in ogni istante il narratore è obbligato a prendere una decisione per progredire. È un mestiere faticoso che impone la scelta, consapevole, di parole per attribuire il nome giusto alle cose del mondo e ai sentimenti del nostro mondo emotivo. “Scrivere vuol dire materializzare la parola detta, renderla concreta, visibile”. Le parole, se sono a fuoco, si fanno immagine e sono di valore.

Scrivere è faticoso pure perché tocca fare i conti con il proprio egocentrismo. Dobbiamo “sapere di essere profondamente narcisisti (e convivere con questa consapevolezza). Difficilmente racconteremmo storie se non fossimo così”.

Ti porta allo stremo perché “scrivere è un costante stato di innamoramento”. È una faccenda rischiosa, in effetti, perché si può essere corrisposti oppure no. Si può essere felici e appagati per ciò che si è fatto ma la sofferenza e l’insoddisfazione sono dietro l’angolo. Ciò che è certo? Lo scrittore è ossessionato dalle parole, dalle storie e dal raccontarle.

Presentazione di "Scrivo dunque sono" alla libreria Open Milano.
Presentazione di “Scrivo dunque sono” alla libreria Open Milano.

Elisabetta Bucciarelli dà grande peso ai sentimenti, alle emozioni connesse alle parole. Cosa rara, perché di solito l’approccio alla scrittura è più razionale, distaccato e i sentimenti sono visti come pericolosi “alteratori”, una sorta di perturbazione che rischia di annientare l’obiettività dello scrittore. Ma la scrittura riguarda sempre le emozioni ed è uno strumento per riappropriarsi delle parole, per utilizzarle al meglio e trasmettere ciò che abbiamo dentro. Quindi per costruire legami.

Leggendo Scrivo dunque sono scoprirete citazioni, film, cibo, pure il calcio… Troverete indicazioni di scrittura narrativa, le nozioni di base e moltissimi esercizi preziosi per passare dalla teoria alla pratica. E pure i consigli per chi della scrittura vorrebbe fare un mestiere (imperdibili I sette magnifici dell’ultimo capitolo).

Questo non è solo un manuale di scrittura, lo avrete capito, ma dopo averlo letto e dopo aver lavorato con le parole, è probabile che riusciate a scrivere meglio. Quello che è certo? Sarete dei lettori migliori.

Scrivo dunque sono: trovare le parole giuste per vivere e raccontarsi, Elisabetta Bucciarelli, Ponte alle Grazie, p, 205 (15 euro) anche in ebook

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3 comments

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Aldo Costa 12/03/2014 at 11:42

Siamo sempre di più a voler scrivere e sono sempre meno quelli che leggono. Probabilmente sarebbero più utili corsi di lettura creativa o anche solo di lettura.

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Chiara Beretta Mazzotta 12/03/2014 at 12:02

Questo è un corso di lettura. Se ti capita, leggilo. Vale davvero la pena (e la spesa).

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carmillaweirdlove 12/03/2014 at 23:29

L’ha ribloggato su carmillaweirdlove.

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