Il test del marshmallow – Walter Mischel – Carbonio

Il test del marshmallow – Walter Mischel – Carbonio

Prendete un bambino mettetelo in una stanza da solo e all’interno di questa stanza mettete un dolcetto, un marshmallows. A questo punto ditegli che può aspettare 15 minuti prima di mangiarselo e ottenerne altri due come premio, oppure mangiarselo subito.

Eccolo il test del Marshmallow! Realizzato negli anni Sessanta all’università di Stanford ha il compito di indagare – insieme con molti altri studi simili – una qualità molto speciale: l’autocontrollo.

La scoperta, comprovata sul campo, è che la capacità di rinviare una gratificazione immediata, in vista di conseguenze future, è una abilità cognitiva che si può acquisire. L’autocontrollo è una capacità visibile e misurabile fin dall’infanzia e ha conseguenze profonde sul benessere personale e sulla salute fisica e mentale di un individuo.

Sì, perché quei bambini che erano stati messi davanti al dolcetto e avevano fatto di tutto per aspettare in vista del premio o se l’erano mangiato, sono stati poi studiati da adulti alla fine del liceo e poi in un’età compresa tra i 27 e i 32 anni e ancora alla mezza età. E cosa si è scoperto? Che chi ha saputo aspettare ha avuto un punteggio più alto all’esame di ammissione al collage, possedeva una autostima più alta, gestiva meglio stress e frustrazioni.

Insomma, chi sapeva pazientare, i soggetti ad “alta capacità di rinvio”, aveva ottenuto risultati molto diversi e mostrava anche indici corporei distinti dai soggetti con bassa capacità di rinvio. E quindi la domanda chiave è: come si può allenare, modificare e perfezionare l’autocontrollo? Ci sono specifiche strategie cognitive che ci aiutano a farlo oppure no?

Gli antichi filosofi greci definivano la debolezza di volontà akrasia e consideravano l’autocontrollo un tratto immutabile: o ce l’hai oppure no. E non è un dettaglio, perché il raggiungimento degli obiettivi è in stretta relazione con questa qualità. Ma anche la nostra capacità di relazionarci con le persone, di differire i nostri piaceri/bisogni tenendo conto di quelli degli altri, quindi la nostra capacità di essere empatici o no dipendono da questa abilità.

In questo libro lo scoprirete e scoprirete che cosa sia in realtà la forza di volontà. Quali sono le condizioni che la vanificano e quali, invece, le capacità e le motivazioni che sono in grado di attivarla. Scoprirete come funziona la nostra testa quando si tratta di controllare o no gli impulsi e – aspetto piuttosto interessante – come si può declinare tutto questo nell’educazione dei figli.

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