Non è un romanzo perché raccontare gli scrittori in un’unica storia sarebbe stata una impresa impossibile. Perché la parola “scrittori” ad alcuni (bravi) autori fa venire in mente un mare di idee, idee che per fortuna hanno trovato casa in questi quattordici racconti.
Un bel contrappasso per gli scrittori finire imprigionati tra le pagine d’un libro… personaggi più o meno strambi che se la devono vedere con l’amore (e in fondo si scrive per essere amati, no?), con gli editori, i premi letterari, il mercato, il mito del bestseller e dell’intrattenimento, i generi… scrittori che si ingegnano per sopravvivere, scrittori che non si arrendono (e perseguitano un editore con amorevole costanza), talenti a caccia di ispirazione e occasione.
Si parla di difetti e infatti sono scrittori “difettati” che però, come sempre, hanno il compito di raccontare il mondo ai propri lettori e leggendo si ha la sensazione di guardarlo il mondo attraverso i loro occhi, certo, ma soprattutto si osserva quello che riflettono. E la parola “difetto” pare decisamente azzeccata.
Luca Ricci è un sottrattore seriale capace di dosare alla perfezione parole e vita. E uno che saggiamente sa che quattordici idee non si sprecano con quattordici racconti, quindi è uno tra gli autori più generosi con cui avrete a che fare. Non sprecatela questa generosità!