La felicità è una storia semplice – Lorenza Gentile

La felicità è una storia semplice – Lorenza Gentile

Quando incontriamo Vito Baiocchi sta strattonando la corda per controllare che sia bene assicurata. Uccidersi non è una impresa semplice e richiede una certa preparazione. Per esempio dimenticarsi il cellulare acceso – maledetta tecnologia! – non pare affatto indicato. Così ti tocca sfilare il cappio dal collo e rispondere.

E se pensate che la cosa peggiore che gli possa capitare sia sorbirsi una di quelle dannate chiamate promozionali, sappiate che c’è qualcosa di peggiore. Ricevere una chiamata di nonna Elvira. Cocciuta, taccagna e decisamente dispotica. Per dire adesso si è messa in testa di tornare a casa sua, a Gibellina, in Sicilia. Adesso! Sì, perché dovete sapere che la sua casa è stata distrutta dal terremoto nel 1968, e un cognato, Santo, si è messo a ricostruirla e, udite udite!, ha finito. Quindi bisogna andare! Anzi, Vito deve andare. Dove? Ma a Milano a prendere la nonna e portarla in Sicilia.

E Vito, cappio o non cappio, non ha il carattere per dire no… e poi, santo cielo: ha perso il lavoro, nessuno si cura di lui (tanto meno Calipso, che no, non è una donna ma una iguana) e stava per farsi fuori! Perciò godetevi con lui questo viaggio tragicomico perché lo sapete questo è la vita. E scommetto che alla fine nonna Elvira sarà ai primi posti nella classifica dei vostri personaggi preferiti!

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