Crepapelle – Paola Rondini

Crepapelle – Paola Rondini

Compra subito.

Cosa pensereste se, mentre siete nella vostra macchina un uomo bussasse al finestrino e vi consegnasse un foglio con su disegnato il simbolo dell’infinito e sotto il segno, una serie di frasi incomprensibili:
Vedi l’occhio diverso?
Vibrazioni, spostamenti
La porta è sempre aperta

Firmato: Crepapelle. Forse i verrebbe in mente la risata ma no, a Giacomo Selvi questa parola fa venire in mente tutt’altro. Lui è un dottore. Un chirurgo estetico. La pelle per lui è il campo d’azione, l’argomento di studi, l’elemento nel quale si sente più a suo agio. Ed è abbastanza curioso, a pensarci, ma il suo lavoro si basa sull’insicurezza degli altri lui che, al contrario, pare tanto certo delle proprie capacità. È affascinante, le donne lo apprezzano, è bravo nel suo lavoro…

Inutile dire che a lui Crepapelle fa pensare a una sola cosa: “Pelle: la coperta di cellule che ci portiamo addosso, che cresce che si estende, si secca, che cede, che ci fa frutti lisci e tartarughe, che si allarga per difendere la vita, che si increspa a ogni dolore, che accoglie tutto, che assorbe le lacrime”.

Ma Crepapelle in realtà è l’uomo che ha lasciato la stramba missiva. Perché mai un anziano benvestito ed educato dovrebbe affrontare il traffico di Firenze per bussare al finestrino di sconosciuti e consegnare pezzi di carta? si chiede Salvo. Ma poi torna alla propria vita perché l’indomani, come sempre, avrà un intervento.

Il mattino seguente sarà la volta di Greta Lensi. Cinquant’anni compiuti da poco. Pelle del viso olivastra, resistente, elastica. Una pelle che ha amato il sole e resistito agli sbalzi termici, una pelle che ha avuto bisogno di poche cure. E Greta la vuole indietro quella pelle, lei che non accetta di invecchiare (anche se le amiche dicono che no, non ha bisogno di nessun intervento…) ed è per questo che è pronta ad andare nella clinica Monteverde per sottoporsi a un lifting totale.

Selvi è abituato a donne così. Ama quelle “vecchie ragazze attaccate dal virus virulento della mezza età, guerriere della seduzione risvegliate dentro una prigione senza amore, in cerca di una lama, del sangue per riaccendersi”.

E ovviamente c’è un legame tra questo giovane medico che ripara i corpi delle donne (e forse vorrebbe aggiustare se stesso e il proprio passato), questo corpo che non vuol farsi corrompere dal tempo e l’uomo che semina parole alterando lo sguardo sul mondo di chi le riceve. La vita serve a scoprirci e i libri ci aiutano a riscoprirci. Perciò buona sorpresa.

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