Adolescenza zero – Laura Pigozzi

Adolescenza zero – Laura Pigozzi

Alcuni si ritirano nella propria stanza – in Italia sarebbero 120mila e le stime spesso sono in difetto perché molti genitori non riconoscono o non ammettono questa condizione – tagliano i ponti con tutto, senza lavorare, senza studiare… giovani in conflitto statico con il mondo e con la propria famiglia. Giovani che godono della reclusione autoimposta. Alcuni compensano con la rete, i  social e i videogiochi, altri neppure questo, vivendo una moderna clausura.

Ma non ci sono solo i cosiddetti hikikomori tra i fenomeni estremi analizzati dalla psicoanalista Laura Pigozzi in questo libro, ci sono anche le cutters, giovani che si tagliano la pelle.

Si parla di casi estremi per cercare di fare una fotografia del disagio degli adolescenti contemporanei. Per cercare di porsi le domande giuste, così da tentare di agire nel modo migliore. O quantomeno, di commettere meno errori con i nostri figli.

L’adolescenza è anche un passaggio mortale: muore il corpo del bambino mentre dovrebbe nascere quello del giovane adulto; muore la vecchia funzione del genitore nonostante la nuova fatichi a ingranare. Il corpo muta, l’identità prova a smarcarsi dai significanti che la famiglia le ha assegnato: il bello, il pestifero, l’intelligente, l’allegro, l’ubbidiente, il musone e persino il cocco di mamma dovrebbero essere in cerca di una nuova pelle. L’adolescente è un migrante, migra dal bambino all’adulto, ma come in tutte le perigliose traversate contemporanee rischia, oggi più di ieri, di far naufragio, e più spesso di quanto sia lecito.

Cioè in una epoca di sovra informazione, in un mondo in cui il contatto pare essere agevolato e implementato, molti ragazzi rispondono con segnali di chiusura, nessuno slancio verso ciò che è nuovo, nessun desiderio di incontrare l’Altro. A un mondo frenetico e traboccante di stimoli, loro reagiscono sparendo in un “gorgo di passività” e manifestano un evidente disagio sociale.

Pigozzi analizza il loro rapporto con gli amici, con la scuola, con la famiglia, con il proprio corpo e con il sesso. La relazione tra famiglia e scuola. Per capire che cosa non ha funzionato e perché oggi il passaggio dall’adolescenza all’età adulta sia tanto difficile, tanto doloroso e spesso patologico. Anzi spesso l’adolescenza viene negata e i ragazzi vivono, più o meno consapevolmente, in una dipendenza passiva dai genitori. Senza che scattino quei sani meccanismi di ribellione, la sana conflittualità che porta i ragazzi ad abbandonare il nido e a fare da sé.

Qui trovate il tentativo di inquadrare il problema, il desiderio di dedicargli l’attenzione che merita e di trovare delle vie di uscita.

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