Silvia Bre – Le barricate misteriose

Silvia Bre – Le barricate misteriose

Silvia Bre per “DiVersi, solo le cose inutili sono poetiche” di Elisabetta Bucciarelli che oggi ci consiglia di rispolverare una bella abitudine della sera.

Silvia Bre – Le barricate misteriose – Einaudi
Autore: Silvia Bre
Casa editrice: Einaudi
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E venga poi una fine calma di giornata
come arriva il perdono a un’eresia –
prima di ridormire per il giorno dopo
lunghi discorsi sulla vita
e belle idee per gioco, abitudini care
che mantengono il mondo.

Stremate/i, finalmente il silenzio, tutti dormono. Ecco. Questa è la sempre desiderata fine di giornata. Reale o figurata, prima o poi arriva per tutti. E la poesia la paragona al perdono di un’eresia, certo, siamo d’accordo, non è cosa facile.

Però se abbassiamo i toni, corriamo di meno e, soprattutto, ci abbandoniamo alle belle idee per gioco, allora le cose andranno meglio.

Il problema, prima di dormire, sono quei lunghi discorsi sulla vita. A ridosso della notte tutto prende forme quasi apocalittiche.

È un tempo che andrebbe azzerato o almeno, ridotto. Non lungo, breve. Rispolveriamo l’antico esame di coscienza, una sintesi e poi fine. Due cose fatte bene, una che avremmo potuto fare meglio. Una promessa di gentilezza e un sorriso in meno a chi non ci apprezza come vorremmo. Piano piano, senza accorgerci, diventerà l’ultima abitudine della sera.

Se poi ci resta ancora spazio prima di chiudere gli occhi, proviamo a fare una lista. Cose buone, persone buone, progetti buoni. Fino a sfinirci di sogni ad occhi aperti. La bontà si può frequentare, salvo poi tornare al piano di realtà il giorno dopo.

Una copia del libro Le barricate misteriose di Silvia Bre (Einaudi) l’ho acquistato alla Libreria Centofiori di Milano diversi anni fa.

Silvia Bre è nata a Bergamo e vive da molti anni a Roma. Per Einaudi ha pubblicato: Le barricate misteriose (2001), Marmo (2007), insieme a Marco Lodoli, Snack Bar Budapest (2008) e La fine di quest’arte (2015). Oltre a Emily Dickinson (Centoquattro poesie e Uno zero più ampio) ha tradotto, tra l’altro, Il canzoniere di Louise Labé (Mondadori 2000). La bio è tratta dal sito Einaudi.

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