Se in quel momento avessi sbattuto le palpebre, mi sarebbe sfuggito. Ma non l’avevo fatto, e avevo visto qualcosa cadere dal ponte posteriore del traghetto che procedeva nell’altra direzione. Poteva essere un sacco della spazzatura, o una bambola. Sarebbe stato più verosimile di quello che invece mi era sembrato di vedere: un visino con gli […]Leggi di più
Tutte le domeniche della mia infanzia si assomigliavano. Ecco perché questa, dell’inverno 1875, me la ricordo benissimo. Avrei presto compiuto cinque anni. Mamma iniziò il mattino con un interrogatorio. Mamma, leggendo Qual è lo scopo principale della vita umana? Io, recitando Conoscere Dio. Mamma, leggendo Perché dite questo?Leggi di più
“Seduti!” disse Inge Lohmark, e la classe si mise a sedere. “Aprite il libro a pagina sette”. Tutti aprirono il libro a pagina sette e la lezione incominciò con gli ecosistemi, gli equilibri ecologici, i rapporti di dipendenza e le interazioni tra le specie, tra gli esseri viventi e l’ambiente, le influenze reciproche tra spazio […]Leggi di più
L’avevano nascosta lontano dal resto del mondo, nel cuore di una foresta. Ormai era lì da quasi vent’anni, ma non era bastato a fermare gli odiosi mormorii o a evitare che si trasformassero in schiamazzi ogni volta che veniva pronunciato il suo nome. Ogni volta che un altro caso di omicidio tra teenager finiva sulle […]Leggi di più
La diligenza che da Ellsworth portava a Butcher’s Crossing era un carro merci riadattato per il trasporto di passeggeri e piccoli bagagli. Quattro muli trainavano la vettura lungo la strada scoscesa e dissestata che declinava appena dalla pianura fino a Butcher’s Crossing; mentre le piccole ruote del carro entravano e uscivano dai solchi lasciati dalle […]Leggi di più
Inutile sostenere che, architettonicamente, il Palazzo del Governo possieda qualcosa di notevole perché non è vero: dentro è piacevolissimo con quelle sue stanze simpatiche e ariose e le verande profonde; ma, di fuori, è inequivocabilmente orrendo: da qualsiasi punto lo si guardi, sembra un pantagruelico budino color malva. Fu costruito nel primo Novecento, e cioè […]Leggi di più
È quasi l’ora di pranzo. Sto sciando insieme alla mia fidanzata, in realtà la precedo perché è troppo lenta. È quasi l’ora di pranzo. Ho la faccia immersa nella neve. Non sento più niente, come fossi dentro un batuffolo d’ovatta. Non riesco a respirare. Qualcuno mi prende la testa tra le mani e la gira: […]Leggi di più
Se amate i racconti non perdetevi la raccolta Dio giocava a pallone di Giorgio Ghiotti (Nottetempo). Volete un assaggio? Gustatevi l’incipit.Leggi di più
Poco dopo le sei di un pomeriggio di pioggia del marzo 1946, un uomo magro con i capelli grigi era seduto nel suo bar preferito, il Ritz, e stava finendo l’ultimo di molti Martini. Sentendosi sufficientemente corroborato per la prova che lo attendeva, pagò il conto, si alzò, e indossò cappotto e cappello. Con una […]Leggi di più
Due anni prima all’interno di una stanza. Silenzio. Quante cose si possono accomunare alla parola ‘silenzio’? Si può morire in silenzio. Si può sparare in silenzio. Si può essere salvati in silenzio. Guardo negli occhi la persona che sta per togliermi la vita. La canna della sua pistola è ferma, immobile, puntata contro di me. […]Leggi di più